Povertà e crisi socio-economica in Veneto

 
 

“Abbiamo assistito a chiusure di oltre 30 mila aziende (dato non ancora aggiornato) nel solo Veneto, per non parlare dell’intera penisola. Ad aggiungersi a questa catastrofe vi è la possibilità attualissima che 200mila posti di lavoro, sempre nel Veneto, vadano persi. Ma vi sono dati ancora più inquietanti: la povertà in aumento di oltre il 30% della popolazione in Veneto, porta al livello di indigenza migliaia di famiglie“.

Così Vedovi Gian Maria, Segretario provinciale a Verona de “La Rete” che chiede maggior attenzione da parte dei governanti per la sorte dei cittadini veneti.

La “chiusura” causata da un emergenza sanitaria ha di fatto DISTRUTTO l’economia con un calo del PIL del 5% portando molti piccoli imprenditori, commercianti e partite iva all’abbassamento delle serrande delle loro attività. Ricordiamo inoltre che il 16 agosto decadono i termini per i licenziamenti e si prospetta un estate rovente per moltissime persone. Abbiamo sentito parlare di “potenza di fuoco”, di “essere ricoperti da montagne di denaro”, “di avere cumuli di risparmi”, “aiuti straordinari alle imprese e lavoratori”, ma di fatto, non è stato mosso un dito, se non far crescere una rabbia sociale plausibile dinanzi a misure fallimentari.

Sono necessarie misure urgenti per, contrastare la povertà in aumento, per salvaguardare i posti di lavoro e far ripartire l’economia in tutta la regione chiedendo sia al governatore, ai presidenti di provincia e sindaci di contrastare nell’immediato una situazione pericolosissima a livello sociale”.

 
 

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