Politiche integrate e progetti innovativi per contrastare l’inquinamento

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Sappiamo bene che la pianura Padana e alcune grandi città italiane sono tra le zone europee più inquinate e sappiamo bene che, secondo il Rapporto 2015 dell’Agenzia ambientale europea, a causa dell’inquinamento, ogni anno in Italia muoiono prematuramente circa 60.000 persone.

Che fanno Regioni e Comuni per affrontare questo grave problema? Il più delle volte si limitano ad interventi spot ed emergenziali come il blocco degli Euro 4, le targhe alterne o il blocco domenicale del traffico.

Se non vogliamo che una città sia in balia dell’arrivo dei venti, è necessario mettere in campo politiche integrate e scelte radicali basate su tre principi fondamentali:

• consumare meno, consumare meglio, puntando su ricerca, sviluppo e innovazione della green economy,

• favorire la mobilità, muoversi meglio, che significa diminuire progressivamente l’uso dell’auto privata a favore della ciclabilità e del trasporto pubblico;

• meno sprechi, più impresa, promuovendo partnership tra enti pubblici e fondazioni per attrarre fondi europei di investimento per una città più sostenibile e ricca di opportunità.

Alcuni esempi concreti? I veronesi sono troppo timidi o freddi nei confronti del trasporto pubblico locale? Si regali la Mover Card a tutti i cittadini, a partire dai bambini dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia, quando cominciano anche loro a pagare il biglietto dell’autobus. Si riunisca in un unico strumento di pagamento le tessere del bus, del bike sharing e della sosta a pagamento in modo da promuovere e favorire l’uso intermodale di servizi già presenti in città.

Sul fronte del settore delle costruzioni, si dovrebbe agire su un Regolamento edilizio comunale rinnovato, capace da un lato di incrementare l’efficientamento energetico e dall’altro di introdurre nuove soluzioni tecnologiche atte a ridurre gli inquinanti emessi nell’aria.

In questo ambito molto possono fare le nostre aziende. Agsm ad esempio, invece di pagare centinaia di migliaia di euro solo per mantenere il proprio nome sul Palazzetto dello Sport, o una squadra di calcio, potrebbe immettere sul mercanto ingenti risorse per promuovere una economia “verde” attraverso un programma pluriennale di di riqualificazione energetica degli edifici (a partire dalle scuole e dagli edifici pubblici) attivando delle Energy Service Company (ESCO). Negli ultimi anni, grazie alle detrazioni fiscali, gli italiani hanno imparato ad apprezzare il valore degli investimenti nel risparmio energico, perché non dovrebbero farlo anche i Comuni?

Fondamentale, in un approccio integrato, potrebbe risultare la creazione di una agenzia locale per la sostenibilità capace di promuovere azioni concrete e attrarre fondi europei finalizzati a sviluppare l’imprenditorialità verde. L’obiettivo? Rendere Verona una città vivibile e sana, e un giorno perché no, capitale verde d’Europa!

Giulio Saturni

Co-fondatore di COCAI

 

 
 

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