Poker d’assi da Verona a Trieste per Rigoletto

 
 

di Mauro Bonato

Un poker d’assi quello va in scena a Trieste passando per Verona. Alla messa in scena di Rigoletto canteranno quattro artisti che si sono esibiti sui palcoscenici dell’Arena e del Filarmonico.

Antonio Poli, David Cecconi, Ruth Iniesta e Abramo Rosolen sono nel primo cast di Rigoletto di Trieste.

In occasione del passaggio da Verona Ruth Iniesta aveva dichiarato: “la prima volta che sono salita sul palco dell’Arena è stato come se il tempo si fosse fermato”.

Rigoletto, il capolavoro di Giuseppe Verdi è in scena a Trieste dal 6 al 14 maggio. Nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste il Maestro Concertatore e Direttore è Valentina Peleggi con alla regia e alle scene Éric Chevalier e i costumi di Giada Masi.

Rigoletto non è nuovo per Trieste. Infatti è andato in scena al Teatro Verdi per la prima volta nel novembre del 1851con 15 rappresentazioni complessive ed è stato inserito nel cartellone ben altre 26 volte, con un ultimo spettacolo nel 2016.

Tra le note di regia, Chevalier scrive: “Un’opera popolare come Rigoletto è in grado di attirare un nuovo pubblico, ma deve essere presentata in modo leggibile e comprensibile, per rivolgersi efficacemente allo spettatore che non abbia necessariamente i codici del teatro lirico. Mi sembra fondamentale, registicamente, interpretare l’opera in modo tale da non scoraggiare chi si appresta per la prima volta al linguaggio lirico. Le trasposizioni nel tempo, l’opera ambientata in uno spazio e tempo diversi da quelli originali, possono funzionare, ma in realtà non sono essenziali. Credo sia fondamentale invece interpretare quest’opera cercando di restituirle il suo significato originario”. Tra le note della direttrice Peleggi si legge: “Rigoletto è un capolavoro del genio verdiano, la prima della cosiddetta ‘trilogia popolare’ che include Il Trovatore e La Traviata. Opera amata, conosciuta e travagliata, Rigoletto è uno specchio che riflette impietosamente le meschinerie, le abiezioni, la corruzione di tutto un mondo. Iniziando dal Duca (che per motivi di censura non è potuto figurare come sovrano) e passando per i cortigiani, nessuno sembra salvarsi. Ma allo stesso modo è difficile tracciare una linea fra buono e cattivo: la corruzione è generale e pervade, sebbene in misura diversa, ciascun personaggio. Ma Verdi sospende il giudizio. Rigoletto riflette la complessità̀ dell’animo umano, e la musica esprime questa doppia anima”.

Nel cast il Duca di Mantova sarà interpretato da Antonio Poli e Carlos Cardoso, Rigoletto da Devid Cecconi e Stefano Meo. Gilda avrà la voce di Ruth Iniesta e Olga Dyadiv, mentre Sparafucile sarà portato in scena da Abramo Rosalen e Cristian Saitta. Infine Maddalena sarà Anastasia Boldyreva, Giovanna Kimika Yamagiwa, Il Conte di Monterone Rocco Cavalluzzi, Matteo Borsa Dario Sebastiano Pometti, Il Conte di Ceprano Francesco Musinu, La Contessa di Ceprano/Un paggio della Duchessa Rinako Hara e Un usciere di Corte Damiano Locatelli.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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