Più incolumità personale per il… “farmacista in trincea”

 
 

LETTERA APERTA AL PREFETTO DI VERONA CAFAGNA

Egregia sua Eccellenza Prefetto di Verona dott. Donato Cafagna

Sono a scrivere personalmente questo mio accorato appello come farmacista del territorio preoccupato per la sempre più grave situazione che sto vivendo in farmacia per garantire il servizio essenziale di distribuzione del farmaco e delle fondamentali informazioni ai pazienti utenti del nostro territorio. Fin da subito con costi a carico della farmacia, ho attuato tutte le accortezze per garantire le sicurezza del personale della farmacia ma anche di coloro che vi si recano: installazione di barriere protettive ai banchi, ingresso regolamentato in farmacia, sanificazione degli ambienti e delle superfici,disponibilità gel igienizzante mani e mascherine per il personale, ma visto l’aggravarsi della situazione tutto questo non è sufficiente, abbiamo bisogno di essere riforniti di tutti gli ausili necessari per la protezione individuale: mascherine, guanti, visiera, camici usa e getta, ausili che noi, in questo momento, non riusciamo più a reperire presso i fornitori.

Ho appena terminato il turno durante il fine settimana e mi sono ritrovato con i miei collaboratori a garantire il servizio, mantenendo l’accesso all’utenza completamente abbandonato senza il minimo supporto da parte delle istituzioni, mi rendo conto della criticità generale del momento, ma sono convinto che a noi farmacisti debba essere garantita l’incolumità personale anche per permettere il corretto e continuo svolgimento della nostra fondamentale attività professionale. Mi chiedo cosa succederebbe in questo momento se la mia farmacia dovesse chiudere per positività al covid 19 da parte mia o di un mio collaboratore? Il quartiere sarebbe sguarnito di un fondamentale presidio sanitario, i pronto soccorso non sono più raggiungibili, se non in caso di clamorosa necessità, i medici di medicina generale hanno l’accesso contingentato e molto spesso telefonico, la farmacia è l’unico presidio ancora aperto e libero sul territorio, ma fino a quando?

Il mio è quindi un accorato appello affinchè venga garantita a noi la sicurezza nell’interesse dell’intera comunità, affinchè ci vengano forniti i dispositivi necessari affinchè si riconosca il fondamentale e insostituibile servizio della farmacia.

Ringraziandola quindi dell’attenzione e del tempo dedicatomi resto in attesa di un cortese e necessario riscontro ma soprattutto resto in attesa di avere il materiale per poter lavorare in sicurezza nel rispetto mio, dei miei famigliari, dei miei collaboratori ma anche dell’intera comunità nella quale lavoro.

Cordiali saluti

Un farmacista in trincea

Dott. Marco Bacchini

 
 

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