Pil Veneto, balzo in avanti dell’export, primato del vino

 
 

“L’aggiornamento trimestrale dei principali indicatori socio-economici, rilevati a fine aprile, raccontano un Veneto in piena corsa. Il PIL cresce, confermando per il momento un +0,8 per cento nel 2023. In aumento anche i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi: rispettivamente, in Veneto, del +0,5 per cento e del +2,6 per cento. Il Veneto sta rafforzando tanti settori, l’economia cresce, aumenta il lavoro: stiamo raccogliendo i sacrifici e gli investimenti realizzati nell’ultimo periodo”. 

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, in occasione della pubblicazione dell’ultimo bollettino socio-economico dell’Ufficio di Statistica della Regione, che fotografa trimestralmente i principali indicatori di congiuntura: il Prodotto Interno Lordo; le imprese; l’interscambio commerciale; l’agricoltura; il turismo; i giovani e l’istruzione; il mercato del lavoro; l’ambiente ed energia; la mobilità e i trasporti; la popolazione e società. 

Nello specifico, sulla base delle previsioni per l’Area Euro, che prospettano un aumento del PIL dello 0,8 per cento nel 2023 e dello 0,9 per cento nel 2024, Prometeia fornisce una previsione tendenziale del +0,7 per cento per l’Italia, mentre per il Veneto una crescita pari al +0,8 per cento. 

“Viene rilevato un ulteriore balzo in avanti nell’export, con il vino in testa ai prodotti agroalimentari venduti all’estero, il che conferma il primato veneto in Italia: la nostra regione, da sola, esporta quanto la Spagna, considerata la terza nazione al mondo. La bilancia commerciale è trascinata da un segno +, con le esportazioni che raggiungono gli oltre 82 miliardi di euro, un valore che risulta in crescita del +16 per cento rispetto al dato registrato l’anno precedente”, prosegue il Presidente. 

 

A trainare l’export veneto sono i settori delle apparecchiature meccaniche, il principale settore dell’export regionale, delle produzioni metallurgiche e dei prodotti chimici e farmaceutici, con incrementi del fatturato estero su base annua superiori al miliardo di euro. Quanto ai mercati di destinazione, quelli principali di sbocco sono gli USA, la Germania e la Francia.

“Nel mercato del lavoro la crescita occupazionale, che sta portando il Veneto verso il raggiungimento del tasso di occupazione del 78% fissato a livello europeo entro il 2030, dimostra l’attenzione nei confronti del settore, con politiche attive nei confronti delle nuove generazioni che, anche grazie ai percorsi di studi tecnico-professionali, riescono a trovare interessanti sbocchi occupazionali nelle 425mila imprese venete attive. Un segnale che dimostra come il Veneto stialavorando per limitare la fuga di cervelli all’estero,capitalizzando la conoscenza e la formazione dei giovani. È ben presente anche un fenomeno di ritorno di tanti ragazzi dall’estero, che stiamo studiando a approfondendo anche con la Fondazione Nordest”, aggiunge il Governatore. 

Per i consumi delle famiglie e per gli investimenti fissi lordi in Veneto è prevista un aumento, rispettivamente, dello 0,5 per cento e del 2,6 per cento nel 2023. 

Nel mondo dell’impresa, si è di fronte ad un fenomeno importante di aggregazioni e da segnalare è il numero delle start up innovative, che in Veneto sta quasi raggiungendo le mille unità e rappresenta il 6,6 per cento a livello nazionale. In un contesto in cui pesano ancora le incertezze sulle regole dei bonus e superbonus edilizi, il comparto delle costruzioni registra un calo del numero delle imprese nel primo trimestre 2023 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e pari all’1,8 per cento, su un totale di 62.094 imprese. 

Nel settore primario, come già noto, il Veneto conferma il ruolo da protagonista nel settore vitivinicolo: sono oltre 97 mila gli ettari di vigneto nel 2022 (il 14% circa della superficie vitata nazionale), in crescita rispetto al 2021; in aumento la produzione di uva (+7,2%) e anche di vino (+8,6%) che supera gli 11 miliardi di ettolitri. Le province di Treviso e Verona, da sole, valgono il 74 per cento della produzione regionale. La qualità veneta viene premiata all’estero e nell’ultimo anno prosegue la crescita dell’export di vino, con un valore superiore ai 2,8 miliardi di euro (+13,4% rispetto al 2021), a conferma del primato veneto tra le regioni italiane. 

“Vola il turismo, stiamo assistendo a flussi mai visti nell’ultimo periodo. I numeri mostrano un rapido ritorno ai livelli pre-pandemici: il 2023 è iniziato alla grande (+85,7% di arrivi rispetto a gennaio 2022 e +3,6% rispetto a gennaio 2019), in particolar modo per la montagna (+31,6% rispetto a gennaio 2022 e +34,5% rispetto a gennaio 2019). E l’effetto Olimpiadi, nei mesi e negli anni a venire, porterà maggiore visibilità e nuovi arrivi”, conferma il Presidente della Regione. 

Sul turismo la provenienza UE27 mostra un segno positivo anche rispetto ai tempi precedenti alla crisi sanitaria (+2,6% delle presenze rispetto al 2019), in particolare tedeschi (+8,4%), austriaci (+6,7%), olandesi (+1,5%).

Nel 2022 il mercato del lavoro veneto ha registrato vivaci segnali di ripresa: il numero degli occupati in Veneto è aumentato del +3,1 per cento rispetto al 2021 con un tasso di occupazione del 67,8 per cento, superando il dato medio nazionale che si ferma a quota 60,1. Contemporaneamente, si registra una diminuzione del numero di persone in cerca di occupazione, con un tasso di disoccupazione che scende a 4,3 per cento, la seconda quota più bassa fra le regioni italiane (Italia 8,2%). Nel primo trimestre del 2023 le nuove assunzioni sono oltre 160mila (di cui il 60% uomini e il 40% donne e sul totale sono 55mila le assunzioni di giovani), le trasformazioni a tempo indeterminato aumentano del +11 per cento sul 2022. Scendendo nel dettaglio territoriale si osserva che le province con la maggior concentrazione di assunti sono Venezia e Verona, le province più a carattere turistico, che hanno totalizzato entrambe un quarto dei nuovi contratti in Veneto.

 
 

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