Pianificazione del futuro TPL. Le considerazioni del Partito democratico

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Francesco Casella, consigliere comunale e provinciale, Luca Trentini, Vicepresidente vicario della Provincia di Verona, Sindaco di Nogarole Rocca, Fabio Segattini, capogruppo Pd in consiglio comunale, Michele Bresaola, consigliere comunale, presidente commissione Mobilità e Anna Maria Bigon, consigliera regionale

Il trasporto pubblico locale (TPL) riveste un’importanza cruciale e strategica per diverse ragioni, che spaziano dalla sostenibilità ambientale al benessere sociale ed economico di una comunità.

Oggi il sistema di trasporto pubblico veronese si divide in tre servizi: urbano di Verona, urbano di Legnago ed extraurbano. A questi presto si aggiungerà il quarto servizio, rappresentato dal Filobus di Verona. Ed è su questi quattro sistemi che la Provincia di Verona sta predisponendo la gara per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico, in quanto l’attuale concessione scade, dopo essere già stata prorogata, al 31 dicembre 2026.

La gara in corso di preparazione, e di conseguenza la pianificazione del futuro servizio di trasporto pubblico, si basa su un piano di bacino del 2017; un piano per diversi aspetti superato non solo perché risalente al periodo pre-Covid, ma anche e soprattutto perché nel frattempo sono emerse nuove esigenze e criticità, su tutte l’intermodalità ferro-gomma, che solo con un aggiornamento del piano si potrebbero affrontare.

A questa mancanza progettuale si aggiunge un inadeguato livello di servizi minimi stanziato dalla Regione Veneto, pari a 19.890.490,36 km. Il dato, invariato da anni, non consente un potenziamento dell’offerta del servizio e, anzi, con l’ingresso in funzione della filovia, costringerà ad una razionalizzazione del servizio esistente sulla città di Verona. Il risultato sarà una rete filobus e autobus insufficiente a sostenere un auspicabile e necessario maggior utilizzo del tpl.

In questo contesto di forte criticità si sta poi ragionando se predisporre una gara su uno o più lotti. Il parere dell’ART, se da un lato suggerisce la soluzione a due lotti, dall’altro sottolinea la carenza, se non la totale mancanza, di dati e stime forniti tramite la Relazione dei Lotti. Complica il quadro, infine, la mancanza di finanziamenti strutturali sul trasporto pubblico locale da parte della Regione Veneto e della Provincia di Verona. In particolare, la Regione Veneto stanzia pochi fondi attraverso delibere di giunta che se da un lato aiutano le aziende che gestiscono il TPL a coprire eventuali perdite, dall’altro, non essendo risorse certe e strutturali, non permettono un miglioramento del servizio e una sua più efficace programmazione.

Di fronte alle problematiche sopra esposte, in sintesi: una pianificazione non aggiornata, basso livello di servizi minimi, rischio di una frammentazione del servizio in più lotti, entrata in funzione del filobus senza incremento di km aggiuntivi, mancanza di risorse strutturali oltre il fondo nazionale trasporti.

Di fronte all’assoluta necessità di offrire, con il rinnovo della concessione, un servizio di

trasporto pubblico potenziato rispetto all’attuale e all’altezza delle città europee per poter rispondere alle esigenze di mobilità di tutto il territorio veronese in un’ottica metropolitana.

Vista infine la proposta di legge regionale in fase avanzata di discussione per riformare la governance del trasporto pubblico locale, che intende ridisegnare anche i bacini territoriali omogenei e costituire agenzie come enti di governo.

Si chiede e propone:

Alla Regione Veneto:

1. di aumentare il livello di servizi minimi automobilistici di almeno 2 milioni di km finanziandoli in maniera strutturale con fondi propri. Stando ai corrispettivi unitari contenuti nella DGR 628/24 si tratta di un finanziamento di circa 4 milioni di euro, che andrebbe per ⅔ su servizio urbano di Verona per coprire il funzionamento del filobus e per ⅓ sul servizio extraurbano e scolastico.

2. prevedere un incremento del costo/km superiore di almeno il 20% dell’attuale livello per garantire un servizio di maggior qualità e consentendo alle aziende di affrontare con maggior certezza l’incremento di costi recentemente sostenuti per cercare di sopperire alla mancanza di personale (miglioramento degli integrativi aziendali e costi elevati di formazione, apprendistato e patenti professionali).

A questo proposito, la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon dichiara che si farà carico di portare queste proposte e i bisogni del territorio veronese all’attenzione della giunta regionale ed osserva: “La necessità di un maggiore finanziamento del servizio di trasporto pubblico locale emerge innanzitutto dalla limitata estensione della rete attuale che non consente ad una parte importante del territorio veronese di godere al pieno dei vantaggi del trasporto pubblico, che dovrebbe essere rapido, comodo e conveniente. Inoltre, data la programmazione regionale in ambito sanitario, si pone in maniera pressante la necessità di garantire collegamenti efficienti con tutta la rete ospedaliera provinciale e con le future case della Comunità. E’ indispensabile lavorare ad un significato salto di qualità nell’offerta pubblica che preveda anche il riconoscimento della gratuità del servizio a favore di ragazzi, studenti e anziani over 75enni” conclude la consigliera.

Alla Provincia di Verona:

1. di fermare l’iter della gara del TPL e avviare con urgenza l’aggiornamento del piano di bacino con le analisi sui servizi e le linee che potrebbero migliorare il servizio attuale, sulle quali poi predisporre il bando di gara per il rinnovo della concessione. È necessario inoltre, prima di procedere con la gara, effettuare un’analisi preventiva che preveda un uso del tpl (rete bus e treni) utile a trasferire sul trasporto pubblico il traffico cittadino e proveniente dai comuni di cintura e con le relazioni collegate con le attuali stazioni ferroviarie della rete esistente.

2. solo sulla base delle analisi sopra citate, decidere se predisporre una gara su uno o più lotti. Tenendo conto che la soluzione ad un lotto unico si configura come ideale per garantire un servizio efficiente su tutto il territorio provinciale.

3. di impegnarsi a finanziare ogni anno con fondi propri il servizio di trasporto pubblico locale sulla scia e l’esempio di quanto ha già fatto il Comune di Verona.