PFAS: maggiori controlli sulle discariche di rifiuti dal 2018

 
 

Con nota Circolare del 15.11.2017, N. 477961, il Direttore di Area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione Veneto ha emanato specifici indirizzi operativi in ordine al monitoraggio delle sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) nei percolati delle discariche e nelle acque sotterranee interessate dalle stesse.

L’atto di indirizzo è conseguente agli esiti delle attività dei controllo effettuate da ARPAV nel solo periodo giugno – dicembre 2016 con prelievo di 342 campioni dalle discariche di rifiuti, di cui il 70% relativi la matrice “acque sotterranee” ed il 30% relativi il “percolato” prodotto dai rifiuti smaltiti.

Per quanto riguarda le “acque sotterranee” sono state controllate 60 discariche e campionati 239 piezometri di controllo riscontrando che in 25 discariche (42%) si è rilevata la presenza di almeno un parametro riconducibile ai PFAS mentre i superamenti del “valore soglia massimo” (D.M. 06-07-2016) sono riconducibili a 7 discariche (12%).

Relativamente il “percolato” sono stati analizzati 103 campioni provenienti da 53 discariche con evidenza della presenza di sostanze PFAS nel percolato nell’84% delle discariche osservate e con superamento della “classe massima di concentrazione” in 10 discariche (18%).

Alla luce dei (preoccupanti) dati raccolti è stato deciso di proseguire nel monitoraggio, eseguito sempre ad ARPAV, acquisendo il maggior numero possibile di dati relativi alle sostanze PFAS presenti nei percolati e nelle acque sotterranee delle discariche di rifiuti non pericolosi soggette ad AIA.

Inoltre, è stato posto in capo ai gestori delle discariche l‘obbligo di effettuare su tutti i piezometri della rete di controllo delle acque sotterranee e su tutti i pozzi di raccolta del percolato le analisi analitiche con le determinazioni delle frequenze minime stabilite dal D.Lgs. 36/2006 (Allegato 2, Tabella 2). Gli autocontrolli saranno operativi a partire dall’anno 2018 e saranno condotti per almeno tre annualità.

In aggiunta i gestori delle discariche in gestione operativa dovranno effettuare il monitoraggio delle sostanze elencate nella Nota a partire dal 1 gennaio 2018 anche nei rifiuti in ingresso che potenzialmente potrebbero contenere tali composti sulla base del loro ciclo produttivo. Tale determinazione è indispensabile per i fanghi provenienti da impianti di trattamento chimico-fisico in conto terzi di rifiuti liquidi, nonchè pere i fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti e per i rifiuti provenienti, in via prioritaria ma non esaustiva: dalle seguenti attività:

  • industria della lavorazione di pelli e pellicce e industria tessile (capitolo CER 04);
  • industria fotografica (capitolo CER 09);
  • industria dei semiconduttori;
  • trattamento chimico superficiale e rivestimento dei metalli (sottocapitolo CER 11 01).

Sarebbe interessante conoscere da parte di ARPAV o dalla Regione Veneto quante volte il percolato e le acque sotterranee delle discariche presenti sul territorio comunale e provinciale di Verona sono state monitorate (da ARPAV) ai fini di ricerca di composti perfluoro-alchilici (PFAS) nel corso del 2016, e comunque fino ad ora, e quali concentrazioni di tali sostanze sono state riscontrate?

Per quanto riguarda la  discarica di Ca’ Vecchia presente nel Comune di San Martino Buon Albergo (VR) è già stata depositata in Regione Veneto una Interrogazione a risposta scritta (n. 507) da parte di un Consigliere Regionale.

Alberto Speciale

 

 

 

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here