I Sindaci veronesi si sono riuniti nel pomeriggio di ieri, giovedì 19 aprile, nell’Assemblea d’Ambito. Questi sono i punti discussi e approvati all’unanimità, diffusi attraverso comunicato stampa.
- Completamento della riorganizzazione del servizio idrico integrato nell’Area del Garda: accordo quadro per il trasferimento delle gestioni di Affi e Torri del Benaco.
- Aggiornamento della procedura per l’approvazione dei progetti di competenza del Consiglio di Bacino Veronese.
- Rendiconto di Gestione Esercizio 2018.
- Assestamento del Bilancio di previsione 2019.
Approvato quindi il Bilancio dell’Ato, mentre i Comuni di Affi e Torri del Benaco passano sotto la gestione di Azienda Gardesana Servizi.
I Sindaci riuniti in Assemblea hanno poi chiesto un intervento della Regione per il sostegno dei costi relativi alle realizzazione delle opere per eliminare le sostanze perfluoro alchiliche.
PFAS.
La preoccupazione dei sindaci sollevata in Assemblea ha riguardato in particolare la questione dell’incremento tariffario a seguito delle spese sostenute per abbattere le sostanze e, in futuro, attingere a una fonde di approvvigionamento alternativa, collegando quindi a questa il sistema reti e studiandolo in modo più funzionale e ‘intelligente’ caso mai dovessero verificarsi un domani problemi analoghi.
Le analisi dell’acqua aggiornate, svolte nei comuni interessati, sono pubblicate all’indirizzo www.analisipfas.it.
È stato quindi inserito in delibera un emendamento per richiedere l’intervento diretto anche della Regione Veneto che garantisca il finanziamento necessario agli interventi, in modo che le opere non incidano in maniera significativa sulla tariffa dell’acqua.
Il Presidente del Consiglio di Bacino dell’ATO Veronese Claudio Melotti ha voluto portare in assemblea l’adeguamento del Piano Interventi nell’intento di favorire la realizzazione in tempi rapidi di quanto progettato.
“La tratta Belfiore-Lonigo (suddivisa in tre lotti, i cui lavori partiranno a breve), non è che un primo tratto dell’intervento complessivo di realizzazione della dorsale acquedotto della provincia di Verona, che garantirà nel prossimo decennio acqua potabile di qualità a tutti i cittadini veronesi. Non chiediamo solo l’intervento della Regione: nella medesima delibera abbiamo messo a disposizione 400mila euro per il cofinanziamento della progettazione delle opere, auspicando che queste siano messe in atto quanto prima a tutela della salute dei cittadini. Chiediamo anche un intervento forte e autorevole Regione attraverso un suo finanziamento o attraverso l’intervento del Ministero affinché si possano garantire le risorse che mancano”, dichiara Melotti.
Nel corso dell’assemblea sono stati autorizzati ulteriori interventi di interconnessione di acquedotti comunali esistenti per ridurre il rischio di mancanza di acqua quest’estate.
ATO, SÌ AL BILANCIO.
Approvato all’unanimità il bilancio dell’Ato. “La chiusura del Bilancio ha portato risultati lusinghieri, con un avanzo libero di 219mila euro – dichiara il direttore del Consiglio di Bacino Luciano Franchini -. Sono particolarmente orgoglioso che con le delibere di oggi si completi la riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato, progetto che è partito nel lontano 2002 e che ho avuto il piacere e l’onore di predisporre e sovrintendere alla sua realizzazione”.
Non a caso Cittadinanzattiva ha premiato Verona: è risultata essere la città più economica in Veneto per il costo delle bollette idriche: sono 311 euro all’anno, in media, i soldi che una famiglia spende consumando 192 metri cubi d’acqua all’anno (mentre ammonta a 233 euro la bolletta idrica per un consumo più parsimonioso, di 150 metri cubi annui).
Cifre che premiano Verona e le tasche dei veronesi, ma anche, a monte, una gestione puntuale e lungimirante del Consiglio di Bacino dell’Ato Veronese. La sua attività è complessa, e, come sempre, molto meno visibile rispetto ad altre realtà.
Ma è grazie anche a questa attività poco visibile se i numeri che premiano Verona – e fanno risparmiare i veronesi – sono più che soddisfacenti, soprattutto se paragonati alla media veneta, dati alla mano: una famiglia veneta spende in media 409 euro per la bolletta idrica mentre si attesta a 426 euro la media nazionale. (Dati Cittadinanzattiva sull’anno 2018).
AFFI E TORRI AD AGS.
Nel 2017 la Società IRETI SpA (ex Acque Potabili) infatti aveva chiamato in causa il Consiglio di Bacino Veronese per annullare la delibera dell’Assemblea d’Ambito del 20 dicembre 2016 che negava l’aumento delle tariffe nei due Comuni sotto il suo controllo, Affi e Torri del Benaco.
Quell’anno IRETI aveva calcolato le nuove tariffe con un aumento del 5,50% annuo nel triennio 2016-2019. L’aumento complessivo, nei quattro anni, sarebbe stato del 22% del costo dell’acqua in bolletta. All’epoca i Sindaci veronesi, riuniti in Assemblea, avevano ritenuto di non approvare la richiesta di aumento delle tariffe per i due Comuni gestiti dalla società (Affi solo l’acquedotto, Torri del Benaco sia acquedotto che fognatura).
L’auspicio dei due Comuni, in questi anni, è stato quello di trovare una soluzione definitiva che potesse permettere loro di uscire dal contratto con IRETI prima del 2021, e poter così gestire sia la fognatura che l’acquedotto: c’erano infatti difficoltà tecniche e amministrative nel gestire interventi di IRETI sul territorio.
Il lavoro del Consiglio di Bacino Veronese da allora e fino ad oggi è sempre stato quello di continuare senza pregiudizi a cercare un accordo sulla risoluzione anticipata del contratto di servizio, che di fatto oggi ha condotto i Comuni di Affi e Torri del Benaco nell’ambito della tutela tariffaria regolata dalla assemblea dei Sindaci del Consiglio di Bacino, affidati alla gestione del sistema idrico integrato di Azienda Gardesana Servizi in qualità di gestore dell’area del Lago di Garda.
Sono stati messi a disposizione da parte dell’ATO Veronese 330mila euro per le prime opere urgenti per la manutenzione straordinaria delle reti fognarie di Torri.