Per aspera ad astra

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Ad un anno dal rinnovo dell’amministrazione, sono in molti a cinguettare cambiamenti; resurrezioni di ex già bocciati (Tosi) e giovani promesse che trainerebbero il centro-sinistra (Tommasi), nutrono ambizioni di conquista.

L’equilibrio del sondaggio svelato da Michele Bertucco è però inquinato dalla predisposizione d’animo dei veronesi, violati dalla pandemia che non si riflette in alcun modo sull’operato del Sindaco. Niente di più falso per chi da’ già per battuto il centrodestra, strumentalizzando peraltro la manifestazione dei commercianti dello scorso venerdì in Bra, laddove il Primo Cittadino, pur immaginando il risentimento e il parossismo che sarebbe emerso, ha deciso di presentarsi ugualmente, nonostante il clima torrido. Una scelta coraggiosa, da buon padre di famiglia, più forte della fomentazione dei presenti, miserabili nell’approfittare della sciagura del virus per mistificare la verità.

Il malcontento che si respira in piazza non è termometro dell’idea di voto. Il sondaggio, delegittimato dallo stress emotivo, dopo la ripresa avrà un responso diverso, meno di pancia e più ragionato. I cantieri del Filobus, per esempio, che tra poco più di un mese spariranno, si porteranno via i mugugni e daranno il metro dell’operosità della maggioranza. Senza contare i numerosi interventi di riqualificazione nel settore patrimonio ed edilizia, con il pugno di ferro in guanti di velluto dell’Assessore Bassi, efficace, tra le altre, nell’intimare la ripresa dei lavori nel cantiere di via Cernisone, fermi da ormai vent’anni.

Ma tornando in tema lavoro, tanto caro ai detrattori di Sindaco e Giunta, ci si dimentica troppo facilmente l’attenzione ai dipendenti delle partecipate, quelli sì in orbita delle decisioni del Comune; alcune scelte dolorose (in Agec cambio al vertice tra Niccolai ed Ascione) hanno premiato l’obiettivo di agevolare le trattative sindacali per rimettere al centro i lavoratori. Nei quattro anni di gestione Sboarina, è stata mantenuta alta l’attenzione sulle esigenze dei veronesi ma è chiaro che essere Sindaco in epoca di Coronavirus non è semplice. Contestarlo sull’applicazione dei DPCM lo è di più ma rappresenta un atto vile, senza senso e innesca il ritorno del boomerang che travolgerà i meschini avversari politici. Il tempo sarà galantuomo.

Sakurambo 

 
 

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