Pasqua – L’abbuffata, il maalox.

 
 

Buona Pasqua!

La tavola è imbandita, cibi cucinati ad arte, vini scelti tra quelli di prossima pubblicità al Vinitaly, colombe della tradizione veronese.

Su altre tavole c’è meno cibo e si litiga per un pezzo di pane, un assessorato, un posto in CDA.
La fame, per alcuni, è molta, i crampi si fanno sentire e generano malumori tra i commensali, tanto da rischiare che si azzannino tra di loro.

Probabilmente sono come coloro che, mangiando troppo, hanno abituato lo stomaco ad avere sempre di più, e dovendosi accontentare, si innervosiscono e vengono presi dall’isteria dell’avere.

Chi deve distribuire il cibo rischia di vedersi morsicata la mano, come accade talvolta dal cane fedele, che si rivolta per la troppa fame.

L’abbuffata, poi, genera sempre una digestione difficile con qualche problema al momento dell’espletazione delle funzioni organiche.

I Ponzio Pilato hanno già dato sui problemi più scottanti e difficili del borgo, tra di essi coloro che devono indagare su consociazioni affaristiche che hanno tarpato le ali alla città, coloro che dovrebbero decidere in fretta la direzione giusta da prendere per risollevare le macchine volanti, questo per indicarne un paio.

Ora è il momento della festa, quella festa di resurrezione che la Città anela da quando ha deciso di cambiare guida. Certamente non sarà in tre giorni, ma lo sarà nel più breve tempo possibile, diversamente tra gli spettacoli areniani rivedremo leoni, gladiatori e schiavi.

C’è voglia di festa, c’è necessità di credere nel bene per il futuro… e di digerire.

Buona Pasqua.

 
 

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