Ossario di Custoza: esposizione fucile austriaco delle battaglie risorgimentali

 
 

Con la partenza del progetto “Trait d’Union” realizzato in sinergia tra il Comune di Sommacampagna, il Comune di Villafranca di Verona, e finanziato significativamente dalla Fondazione Cariverona, si inaugura la prima delle iniziative previste: la mostra del fucile Lorenz M.1854, che si terrà presso l’Ossario di Custoza.

All’Ossario di Custoza (monumento di proprietà della Provincia di Verona, in gestione al Comune di Sommacampagna), si è appena riaperta la stagione 2019 e ad attendere i visitatori c’è già una novità: un ulteriore incremento dell’offerta culturale che gravita attorno al sito monumentale.

Sabato 9 marzo 2019, viene, infatti, inaugurato, nella sala dedicata alle mostre temporanee della casa del Custode, attigua al monumento, l’allestimento dal titolo: “Lorenz M.1854. Il dettaglio nella storia”.

L’esposizione, aperta fino al 1 Dicembre 2019, si sviluppa attorno ad un fucile austriaco, modello Lorenz, appartenente alla collezione dell’Ossario e per la prima volta visibile al pubblico. Il pezzo è riemerso durante la campagna di scavi del 1877, con cui vennero riesumati i resti dei soldati che avevano combattuto nelle due battaglie risorgimentali della 1° e 3° guerra d’indipendenza, che hanno interessato il territorio collinare nei dintorni di Custoza.

Il fucile profondamente trasformato dopo la lunga permanenza sotto terra, conserva un particolare non comune: una capsula inserita nel luminello, schiacciata sotto il cane, abbassato.

Un dettaglio, nella storia di quella giornata, tutt’altro che insignificante, legato alla vita e alla morte di chi – l’anonimo soldato austriaco cui quell’arma era affidata – aveva compiuto i gesti di alzare il cane, di inserire la capsula sul suo supporto, di premere il grilletto con l’intenzione, mai realizzata, di fare fuoco.

Il fucile, nella sua connotazione archeologica, diventa un testimone singolare e unico della guerra vista ad altezza d’uomo e del principio binario che della guerra costituisce il centro oscuro: l’uccidere o il morire.

L’esposizione si compone di pannelli di approfondimento e di una descrizione tecnico-storica dell’arma da fuoco redatta da Bruno Dotto, il maggior studioso italiano del sistema Lorenz. Una video istallazione evoca, invece, la sequenza dei gesti richiesti per il caricamento dell’arma e dello sparo.

Con questo allestimento l’Ossario di Custoza, prosegue nella sua attività legata all’organizzazione di mostre temporanee, iniziata nel 2018 con il racconto de “La lapide di Oliosi. Per i salvatori della bandiera.”

 
 

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