Operazione “Nigeria”: 5 arresti in Italia, di cui 2 a Verona

 
 

A conclusione dell’indagine denominata “Nigeria”, condotta dal  R.O.S. e Nucleo Investigativo di Lecce, sono state eseguite nel territorio nazionale 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere – due in provincia di Verona –  nei confronti di altrettante persone, indagate nell’ambito di un’attività  diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce (dott. Guglielmo Cataldi) dal 14 marzo 2016 ad oggi, a carico di un’organizzazione criminale, costituita prevalentemente da cittadini nigeriani di stanza in Italia, dedita alla commissione di reati associativi finalizzati alla tratta di essere umani provenienti da vari paesi africani, al favoreggiamento dell’ingresso di clandestini nel territorio nazionale, riduzione in schiavitù, induzione alla prostituzione, estorsione, falsità materiale in certificazione amministrativa ed altro.

L’intera organizzazione operava in Nigeria, Libia ed Italia, con la finalità dell’immigrazione in stato di clandestinità, sfruttamento della prostituzione ai danni di donne nigeriane che venivano individuate e reclutate dai sodali in Nigeria, sottoposte a rito vooodoo, trasportate sulle coste libiche, costrette ad alloggiare in varie località della Libia, ove erano sottoposte a trattamenti inumani e degradanti, tenute sotto sequestro in capannoni sottoposti a vigilanza armata, al freddo e senza cibo, sottoposte a continue violenze fisiche e sessuali. Le donne venivano indotte a raggiungere l’Italia, dirigendosi prevalentemente a Pozzallo (RG), imbarcandosi su barconi privi di ogni sistema di sicurezza e comunque inidonei a trasportare persone attraverso il mare Mediterraneo verso le coste italiane, costrette a svolgere l’attività di prostituzione in favore delle loro madame presenti in Italia per liberarsi del debito contratto per giungere in Europa e garantito dal rito voodoo.

I Carabinieri della Sezione Anticrimine di Padova e della Compagnia di Villafranca di Verona hanno individuato ed arrestato a Castel d’Azzano due componenti dell’organizzazione, un 40enne ed un 42enne, entrambi di nazionalità nigeriana.

 
 

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