Omicidio passionale, la Squadra Mobile arresta l’assassino

 
 

Era il 4 giugno scorso quando, in via Unità d’Italia a Verona, si rinveniva in un appartamento il cadavere di una donna di 77 anni, Paoletti Fernanda, con un laccio al collo legato al termosifone.

L’attività investigativa escludeva, sin da subito, l’ipotesi di un suicidio, di cui era stata ricreata, in maniera piuttosto maldestra poiché erano molteplici gli indizi che portavano ad un possibile omicidio.

Sono state certamente fondamentali le informazioni fornite dalla vicina di casa della vittima, un’amica di vecchia data, la quale riferiva agli inquirenti della relazione sentimentale che la Paoletti intratteneva, da circa un anno, con un uomo sposato conosciuto su Facebook, D.S.P., pensionato residente a Verona; la testimone aggiungeva, inoltre, che i due amanti avrebbero dovuto incontrarsi proprio quel giorno, il lunedì, come avveniva di consuetudine

Le risultanze delle indagini condotte dalla Squadra Mobile scaligera e coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Beatrice Zanotti della Procura di Verona, hanno confermato che l’uomo era stato l’ultima persona a vedere viva la vittima e che, proprio lui, si era reso responsabile dell’efferato delitto.

L’indagato, sentito dagli inquirenti, pur avendo in un primo momento negato di aver intrattenuto una relazione sentimentale con la vittima e di aver avuto contatti con la stessa quel giorno, ha confessato l’omicidio motivandolo con ragioni sentimentali.

L’uomo, nella mattinata del 4 giugno, si sarebbe recato dalla Paoletti, con la quale aveva già discusso nei giorni precedenti, per chiederle se fosse ancora decisa ad obbligarlo a lasciare la moglie sotto la minaccia di raccontare del tradimento alla propria famiglia.

Di fronte alla risposta affermativa della donna, l’uomo avrebbe commesso l’omicidio stringendole al collo una corda.

Lo stesso giorno, dopo la commissione del reato, l’uomo è stato trasportato presso l’ospedale di Borgo Trento e ricoverato nel reparto di cardiologia a seguito di malore.

 
 
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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