Obbligo vaccinale al personale sanitario ed impunità di massa per case farmaceutiche ed Ulss

 
 

Il Decreto Legge n. 44 del 1^ aprile 2021 introduce l’obbligo vaccinale ai sanitari. In caso di accertata mancata vaccinazione, si prevede la sospensione dall’esercizio della professione fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021.

E’ esclusa la responsabilità del personale sanitario per i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, conseguenti alla somministrazione di un vaccino anti Covid.

A questo proposito, arrivano le dichiarazioni di Maria Teresa Turetta, coordinatrice nazionale del sindacato CUB Pubblico Impiego.

Obbligare il personale sanitario a vaccinarsi e contemporaneamente introdurre lo scudo penale per i medici è una guarentigia giudiziaria che non sta né in cielo né in terra e conferma i dubbi di chi ritiene che, ad oggi, non vi sia alcuna sicurezza vaccinale! Il combinato disposto tra obbligo vaccinale e scudo penale de facto mette chi subisce un possibile torto, in caso di eventi avversi, nell’impossibilità di fare ricorso agli strumenti previsti dal codice penale. Il che è un abominio perché a quel punto il malcapitato si ritroverebbe senza alcuna tutela giuridica. La questione di fondo è che qualche anima bella, dietro il paravento, astrattamente corretto, di voler tutelare la professione medica, sta creando le condizioni politico-mediatiche per una impunità di massa nei confronti di Ulss e case farmaceutiche il che è aberrante! Sarebbe utile ricordare a tutti che il virus sta facendo tanto male perché male è stata gestita la pandemia. E soprattutto perché in anni e anni la sanità pubblica è stata sguarnita in modo premeditato anche grazie a leggi liberticide che permettono l’affidamento a privati di servizi sanitari che invece dovrebbero essere legati in modo sacrale ed in indissolubile dalla sfera pubblica».

 
 

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