Offerte nei santuari, richieste di grazia agli dei oppure omaggio per una grazia già ricevuta. A questo erano destinate le teste o mezze teste maschili e femminili realizzate in terracotta e protagoniste della mostra temporanea allestita fino al 6 ottobre 2024 al Museo Archeologico al Teatro Romano. Un nuovo percorso espositivo, a cura di Margherita Bolla, accessibile da oggi al pubblico.
La mostra è stata inaugurata questa mattina al Museo Archeologico al Teatro Romano dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice dei Musei civici Francesca Rossi e alla curatrice Margherita Bolla.
“Un nuovo percorso frutto di un interessante lavoro di studi – ha evidenziato l’assessora Marta Ugolini –, che farà parte di una ricerca che sarà presto visibile in una nuova pubblicazione, grazie anche e soprattutto all’instancabile lavoro dell’archeologa Margherita Bolla che con quest’ultimo prezioso impegno conclude la sua collaborazione con i Musei civici di Verona. Un sentito ringraziamento per tutti gli anni dedicati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio archeologico della nostra città. Queste mostre temporanee, come quella delle ‘Immagini di Terracotta’; sono un’opportunità offerta a turisti e a cittadini di conoscere l’ampio patrimonio storico conservato dai Musei civici, una ricchezza culturale che puntiamo a mostrare quanto più possibile”.
Opere in mostra. Una ricca collezione di 380 figure di terracotta, conservate negli archivi del Museo e solitamente non esposte al pubblico. Immagini provenienti dal territorio veronese e appartenenti a collezioni private poi confluite nei Musei Civici di Verona.
In esposizione anche statuine di bambini, o rappresentazioni di singole parti del corpo (braccia, mani, piedi), legate alla sfera del divino quali invocazioni per buona salute, fertilità o protezione per il buon esito di un viaggio.
Una sezione viene dedicata agli animali domestici, fonte di nutrimento e di ricchezza: raffigurazioni di suini, bovini, o di sole parti di animali – come le teste o le zampe – si accompagnano a un gruppo di piccole offerte animali in bronzo, legati al Nord dell’Etruria, come preghiere agli dei per garantire loro benessere.
Accanto alle parti anatomiche e alle teste, trovano spazio anche statuette a tutto tondo raffiguranti divinità, usate sia nei santuari, in ambiente domestico o nei corredi tombali.
L’ultima sezione, infine, espone i reperti provenienti dalla fornace di Menà di Castagnaro, in cui la produzione spaziava dai laterizi, ai pesi da telaio decorati, alle tubature e alle antefisse architettoniche.
La mostra è collegata al catalogo generale delle terrecotte del Museo, in corso di preparazione, a cura di Margherita Bolla e Roby Stuani.
Informazioni sul sito del Museo Archeologico al Teatro Romano.