Notte dei laureati in Arena e dei diplomati a Palazzo Barbieri

 
 

«La grande notte dei laureati in Arena, una volta all’anno, per celebrare in un contesto unico al mondo un traguardo che non è solo scolastico ma anche di vita e che dà lustro alla nostra città».

Il sindaco di Verona Federico Sboarina ha proposto la novità al magnifico rettore Pierfrancesco Nocini, che include il lancio del “tocco”, ossia il cappello degli studenti, nell’anfiteatro romano. «Potrebbe essere un bel modo per celebrare i nostri giovani e quelli che ogni anno, sempre di più, scelgono Verona come sede dei propri studi, arricchendo la città di nuove energie», sottolinea Sboarina. «Una delle priorità di questa amministrazione, e lo sarà anche per la prossima, è quella di trattenere qui da noi il maggior numero possibile di talenti, e l’obiettivo è perseguibile solo in una città sempre più attrattiva e con più posti di lavoro: a tal proposito le ultime statistiche secondo cui Verona è la prima città in Veneto per offerte e la quinta in Italia certifica che il percorso è già stato ampiamente iniziato. Visto il grande rapporto che si è instaurato in questi anni col magnifico rettore, il Comune è e sarà sempre a disposizione del nostro ateneo per promuovere le iniziative dell’università».

Sempre in tema di cerimonie, l’amministrazione comunale organizzerà a Palazzo Barbieri la notte dei diplomati, altro passaggio fondamentale nella crescita dei ragazzi e delle ragazze. «Inoltre», aggiunge il sindaco, «per gli studenti verranno pensate agevolazioni per il noleggio di biciclette e mezzi a zero impatto ambientale. Per valorizzare il quartiere universitario di Veronetta, su cui l’amministrazione ha già investito milioni di euro per ammodernarlo e renderlo sempre più vivibile anche per i giovani, proseguirà il progetto “Verona culturale district”, con le iniziative di arte contemporanea già programmate e cominciate con l’università.

All’interno del Central Park sorgerà poi un grande college all’americana, un complesso scolastico in grado di raggruppare migliaia di studenti. Per i giovani, ma non solo, alla Marangona nascerà la “città della musica”, che non significherà solo concerti, ma soprattutto tante sale prove e spazi d’aggregazione, così come nella corte centrale dell’Arsenale, che diventerà finalmente un luogo di incontro, con sale di lettura e spazi dedicati alla cultura e alla socializzazione».

 
 

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