“Non mancare, vieni a venderti l’anima”. L’ultima provocazione (culturale) del Circolo Proudhon di Verona

 
 

Immaginate di entrare in un locale, in un locale di quelli fumosi e con finiture stupende. Adesso immaginate che ad attendervi, con un bicchiere di Cognac in mano, ci sia una sinuosa quanto doppiogiochista Mata Hari, o che scrutiate tra le fiches del casinò il vero assassino di Rasputin mentre alla roulette c’è Ronald Stark, l’agente della Cia che ha diffuso l’LSD tra i movimenti americani degli anni Settanta per sedare la contestazione studentesca, e insieme a loro: rapinatori, assassini, condottieri, teppisti, femmes fatales, avventurieri, truffatori, dandy e spie, tutti facenti parte del Club degli Insonni, tutti uniti da un FILO ROSSO SANGUE”.

“Per uscirne, fate bene la vostra puntata”.

Stile impeccabile. Una conferma.
Anzi, meglio; un gioco al rialzo di quella famosa asticella che suole dividere l’ordinario dallo straordinario.
Uno (più di uno) poi però ci fa l’abitudine, perché con i ragazzi del Circolo Proudhon di Verona (e chi vi scrive ha avuto il piacere di essere stato parte-cipe) si crea immediatamente quella frenesìa “fredda” laddove si diventa consapevoli di essere di fronte ad un altro grande evento.
I ragazzi del Circolo lì, quasi “mano operatrice” di una coscienza e intendimento superiori…una missione che trasmette loro la capacità di sedurre in tutte le estensioni, sensoriali e non. Precedendo e superando l’erotico e il sapore del sangue.

(tratto dalla pagina Facebook del Circolo Proudhon)

L’EVENTO

Avendo preso “forme umane”, i butei abbisognano necessariamente di un nuovo luogo dove manifestarsi; ecco dunque la cornice del “Rivamancina” per ospitare l’ennesimo evento di un circolo giovane dentro e fuori: “Solo un anno orsono nasceva a Verona un circolo culturale fondato da giovani studenti universitari. Geneticamente dissidenti e controtendenza – ci raccontano i ragazzi in un comunicato – i soci affrontano con giudizio critico ogni anfratto culturale: da quello letteral-romanzesco a quello saggistico, dalla mostra di pitture al dibattito politico-sociale, dalla nobil arte della recitazione all’ebbrezza dell’aperitivus“.

A chi chiede loro conto del “Club degli InsonniDavide risponde: “È una raccolta di racconti senza precedenti. I protagonisti, rispolverati dai più nascosti meandri della storia, vengono riproposti secondo quella che è stata la loro vera natura: eccentrici e folli. Una follia decisamente umana, troppo umanaL’autore ci racconta fin dove può spingersi la sanguinolenta follia dell’essere umano; lo psicoterapeuta, invece, ci aiuterà a comprendere cosa si cela all’interno di queste menti insane”.

“Confidiamo nella riuscita dell’evento: abbiamo cercato il perfetto connubio tra Cultura (quella con la C maiuscola) e intrattenimentoÈ risaputo che il più incredibile romanzo di fantasia non può neanche lontanamente avvicinarsi al grado di assurdo che riusciamo a raggiungere nel quotidiano. Oggi come ieri. Ed è esattamente ciò che vogliamo proporre!” – dichiara Damiano.

Addentrandoci, in punta di piedi e di senso critico, nell’evento di domani (qui l’evento ufficiale su Facebook), si viene a conoscenza che ad aprire le porte di questo Club sarà l’autore del libro omonimo, Federico Mosso.
Per entrare nelle menti più oscure sedute ai tavoli da gioco, vi sarà l’intervento di Francesco Cremona, psicoterapeuta.
A dirigere le regole dei giochi, Alberto De Marchi, socio del Club.

Spazio (dimensione? realtà?) anche all’arte, con la mostra estemporanea di quadri dell’artista del Club Irene Polinelli.
In vino veritas, per “addormentare le nostre coscienze” spazio al Prosecco offerto dal Club.
INGRESSO GRATUITO.

Nel corso della serata sarà possibile acquistare le copie del libro ad un prezzo agevolato.

A tergo, una di quelle “chiuse” fatte apposta per spalancare definitivamente le porte al “parteciperò” all’evento:

“Non mancare, vieni a venderti l’anima”.

18.00 – 20.30

Rivamancina

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

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