Nessun candidato degli attuali può fare il Sindaco. Tommasi il migliore

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Perché l’area di Centro Sinistra, a Verona (ma è accaduto anche a Roma, a Milano e in altre città), per scegliere il suo candidato Sindaco, ricorre a una persona che non ha mai fatto politica?

Per preparare un buon candidato Sindaco, la strada dovrebbe essere segnata: un giovane frequenta la sua comunità, gruppi locali, un partito, coalizioni varie; fa la prima esperienza di amministrazione pubblica in una commissione e in Circoscrizione; arriva in Consiglio comunale; ricopre incarichi pubblici. Finalmente vede la possibilità di candidarsi come Sindaco della sua città. La politica si impara. Così è stato per decenni – così dovrebbe essere – così non è più, da molti anni. Oggi la vita di partito, come educazione politica, non esiste. Neppure in Consiglio comunale si fa politica. Chi decide di fare strada si lega a un capo potente: uno di quelli che decidono. La politica, intesa come ricerca del bene della città, è assente. Lo si capisce frequentando il Consiglio comunale. Raramente un consigliere di maggioranza interviene nel dibattito (inesistente); tanto meno fa proposte a beneficio della città. Per un neo consigliere, se crede nel servizio pubblico, è una piccola tragedia. Il miglior consigliere di maggioranza tace e vota quanto gli viene indicato. Spesso il candidato Sindaco conosce in piccola parte la città. L’abbiamo visto con chiarezza ascoltando il candidato Sindaco del Centro Destra a Roma. Anche consiglieri e assessori comunali di Verona sanno poco della loro città; alcuni conoscono solo il loro quartiere.

Dire che Damiano Tommasi non sarà un buon Sindaco perché inesperto tocca una piaga profonda dell’attuale politica. Negli ultimi decenni Verona ha cercato in più occasioni un candidato Sindaco preparato; che conosce bene la città, i suoi abitanti, i suoi bisogni. Spesso non l’ha trovato perché non c’è una scuola di politica. Verifichiamo. Degli attuali dirigenti politici a Verona chi può fare il Sindaco? Non viene in mente nessuno. Sì è quasi costretti a individuare una persona che ha agito positivamente nella vita. Se la si trova si tira un respiro di sollievo e si vede vicina la vittoria elettorale. Tommasi ha vissuto una vita positiva: su questo tutti sono d’accordo. Nei campi di calcio ha dato prova di impegno e di serenità; ha guidato bene, per anni, l’associazione nazionale calciatori (impresa ardua); ha avviato una scuola bilingue, a Pescantina, per alunni da 0 a 14 anni, con risultati molto positivi. Se ha fatto (bene) tutto questo, può imparare a governare la sua città. Certamente lo saprà fare meglio degli attuali Amministratori politici, di consiglieri e assessori comunali che non lasciano segni. Per poter percorrere altre strade è necessario reimpostare la politica secondo l’art 49 della nostra Costituzione:

“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Se decideremo di applicare la Costituzione, potrà nascere una vita sociale e politica vera. Per adesso la domanda è semplice: meglio Tommasi o Sboarina? Meglio Tommasi o Tosi? Meglio Tommasi o Croce? Chi offre garanzie maggiori di Tommasi? Fuori i nomi e le prove. Per noi le capacità e l’umanità di Damiano Tommasi garantiscono il meglio per tutti i Veronesi.

Tito Brunelli

 
 

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