“La transizione energetica non può essere un concetto vago o uno slogan da campagna elettorale: servono obiettivi precisi e cittadini davvero coinvolti”. Con queste parole Anna Lisa Nalin, capolista veronese di Uniti per Manildo, interviene nel dibattito regionale sull’energia e la sostenibilità.
Secondo Nalin, il tema è troppo spesso affrontato in modo superficiale. “È inutile parlare vagamente di percentuali, come fa chi governa oggi la Regione – afferma –. Così si lega strumentalmente il cambiamento ad altre variabili e si crea solo confusione. Noi fissiamo un traguardo concreto: 5 gigawatt da fonti rinnovabili entro il 2030”.
Ma per la candidata non bastano numeri e piani tecnici: la chiave è il coinvolgimento diretto delle persone. “Il successo della transizione energetica dipende dalla capacità di rendere protagoniste le comunità locali. Non possiamo limitarci a installare pannelli solari: dobbiamo costruire una cultura dell’energia condivisa, dove ogni cittadino diventa produttore e consumatore consapevole”.
Un piano di partecipazione e informazione
La proposta di Nalin si traduce in un vero e proprio piano regionale di informazione e partecipazione energetica, con tre pilastri principali:
Campagne educative nelle scuole superiori e negli istituti professionali per diffondere conoscenze sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica. Incentivi fiscali alle famiglie che aderiscono alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Energy Point comunali, sportelli di consulenza gratuita per aiutare cittadini e imprese a orientarsi tra incentivi, buone pratiche e soluzioni di efficientamento.
“Serve una regia regionale che metta in connessione le politiche nazionali ed europee con le esigenze reali dei veneti – sottolinea Nalin –. La transizione non deve lasciare indietro nessuno e deve valorizzare ogni territorio, anche quelli più piccoli o periferici”.
“Una svolta culturale, non solo tecnologica”
Per la capolista di Uniti per Manildo, la transizione energetica è prima di tutto una questione di mentalità. “Se resterà solo una somma di impianti e numeri, fallirà. Se diventerà una scelta collettiva, basata sulla conoscenza e sulla responsabilità condivisa, allora potremo davvero parlare di futuro sostenibile”.
Nalin conclude con un impegno personale: “Se sarò eletta, mi batterò per una transizione energetica vera, chiara negli obiettivi e partecipata, in cui i cittadini tornino al centro delle decisioni e l’energia diventi un diritto e una opportunità per tutti”.







































