Motorizzazione civile…fuori giri! Rischio blocco revisioni, l’allarme di Apindustria.

 
 

A rischio paralisi!

L’allarme è lanciato dal Govi, il Gruppo delle Officine Veicoli Industriali associate ad Apindustria Confimi Verona, che chiede l’intervento della politica per risolvere una questione che ha ripercussioni in termini di occupazione e soprattutto di sicurezza per quanto riguardano revisioni e collaudi dei veicoli.

La nota ufficiale, diffusa questa mattina con un comunicato, parla apertamente di: appuntamenti impossibili da prenotare, veicoli industriali che circolano su strada con la sola prenotazione della revisione ben oltre la scadenza annuale prevista con conseguenti problematiche di sicurezza, mezzi da collaudare che restano fermi nelle officine.
È a rischio di paralisi la Motorizzazione civile di Verona a causa di una discutibile organizzazione che potrebbe avere pesanti ricadute sulla collettività e sull’economia.  A prevedere questa prospettiva, dati alla mano, è il Gruppo delle Officine Veicoli Industriali (Govi) associate ad Apindustria Confimi Verona: realtà nata tra il 2017 e il 2018 per risolvere alcune criticità esistenti nel settore.

Situazione che, negli ultimi tempi, si è ulteriormente aggravata. “Ad oggi la Motorizzazione civile di Verona non assegna sufficienti sedute per le revisioni alle officine autorizzate. Riesce a rispondere ad appena il 40% delle richieste avanzate, ciò significa che il 60% dei mezzi rimane escluso. Grandi numeri, se si considera che sia nel 2017 che nel 2018 il numero di revisioni annue effettuate nel Veronese è stato di 22mila unità. Il rallentamento interessa inoltre le revisioni “ripetere”, che si effettuano se il veicolo non ha precedentemente superato i controlli, così come i collaudi. Date queste premesse non c’è modo di operare, anzi si rischia di perdere posti di lavoro”, afferma Mauro Borin, portavoce del Govi e responsabile dell’ufficio sindacale di Apindustria Confimi Verona.

La carenza di personale prima, poi la riorganizzazione e l’avvicendarsi recentemente di un nuovo direttore nella sede della Motorizzazione civile di via Apollo, hanno segnato l’acuirsi dei problemi. Ma il nodo cruciale, nonché urgente da sciogliere, è proprio quello della prenotazione: in gergo tecnico “slot”, spazi temporali in cui le officine possono concentrare un certo numero di sedute che devono essere effettuate alla presenza di tecnici abilitati alle operazioni di revisione e collaudo.
Nella legge di bilancio 2019, i cui decreti attuativi sono slittati per discutere alcune effettive criticità, è stata inserita una svolta epocale: la possibilità per le officine meccaniche autorizzate di effettuare direttamente le revisioni, con una forma di privatizzazione già avviata nel settore auto.

Nel frattempo a Verona – prosegue Borin – a causa di una disfunzione organizzativa, dall’ipotetica previsione di migliorare un servizio che già aveva problemi di tempistiche, è stato fatto un ulteriore passo indietro con ripercussioni in termini di perdita di fatturato e di sicurezza se su strada circolano autoveicoli che potrebbero non essere efficienti“.

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

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