Mosconi: “Precariato e disuguaglianza, così i giovani se ne vanno”

 
 

«A Verona il lavoro precario e il divario di genere sono ormai la normalità, e a pagarne le conseguenze sono, come sempre, i giovani».

Così Mattia Mosconi, candidato del Partito Democratico veronese al Consiglio regionale del Veneto, commenta i dati del Bilancio Sociale Inps 2025 relativi alla provincia scaligera.

Mosconi mette in luce un quadro tutt’altro che confortante: «Non possiamo pensare che un ragazzo resti attratto da una città che non è in grado di offrirgli più di un part-time sottopagato. E la situazione peggiora per le donne, che spesso si trovano a percepire una retribuzione ancora più bassa solo per il fatto di appartenere alla “categoria donna”».

Per il candidato dem, il tema del lavoro è strettamente legato anche alla crisi demografica: «Se davvero vogliamo che il tasso di natalità torni a crescere, dobbiamo dare ai giovani una visione chiara e concreta del loro futuro a Verona. Non bastano gli incentivi una tantum: servono diritti stabili, prospettive e sicurezza economica».

Da qui la proposta di Mosconi: «Salario minimo legale e abolizione del gender gap sono solo i primi passi per tutelare le giovani generazioni e costruire una società più giusta e attrattiva anche per chi vuole restare o tornare a vivere qui».