Morti bianche e maglia nera; il primato più brutto è ancora in casa nostra.

 
 

Ancora tante, troppe le vittime sul lavoro in Veneto.
Sono 71 infatti gli infortuni mortali rilevati da gennaio a ottobre 2020 (16 dei quali in itinere). E a pesare sono soprattutto i decessi registrati in occasione di lavoro (55) con il 18% circa delle vittime legate proprio al contagio da Covid.

È questa la prima istantanea presentata nell’ultima elaborazione dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sull’emergenza morti bianche in Veneto.

Ad indossare la maglia nera come nella precedente rilevazione è ancora la nostra città con 20 infortuni mortali (6 dei quali verificatisi in itinere); seguono Venezia con 13 (3 infortuni in itinere); Treviso 13 (uno dei quali avvenuto in itinere); Vicenza con 9 (2 in itinere); Padova con 9 (3 in itinere), Rovigo con 4 e Belluno con 3 (1 in itinere).

Rispetto allo scorso anno i maggiori incrementi di mortalità sono stati registrati a Treviso e Venezia (+30%).
Il numero degli infortuni non mortali in Veneto da gennaio a ottobre 2020 è 49.286 (43.276 quelli avvenuti in occasione di lavoro).
Una proiezione che purtroppo conferma quella del mese precedente e nella quale a preoccupare sono soprattutto le morti in occasione di lavoro cresciute tra l’altro del 14,7% rispetto al 2019 – spiega il Presidente dell’Osservatorio mestrino l’Ing. Mauro RossatoÈ sconfortante perché si tratta di infortuni che potrebbero essere sempre evitati con un’adeguata formazione e con un costante aggiornamento dei lavoratori sul fronte della sicurezza”.

 
 

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