Modifica al fondo di solidarietà, Borchia: “Europa svegliata dalla Lega”

 
 

“Lo avevano capito tutti, tranne i burocrati europei, che ci sono arrivati solo adesso e grazie alle forti e insistenti pressioni della Lega. Ma l’Europa sappia che è solo l’inizio, perché i nostri territori hanno bisogno di aiuti veri, non delle briciole“.

Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, commenta così la modifica votata ieri con procedura d’urgenza dal Parlamento europeo che estende anche alle crisi sanitarie l’applicazione del Fondo di Solidarietà, finora utilizzabile solo per le catastrofi naturali. La dotazione complessiva che sarà presto disponibile per tutti gli Stati colpiti dalla pandemia da Coronavirus è fissata a 800 milioni di euro, mentre il massimale dell’anticipo pagabile allo Stato richiedente è stato ora aumentato fino a un massimo di 100 milioni

“Solo tre settimane fa fonti della Commissione ci descrivevano come impensabile la modifica del regolamento. Ma non ci siamo arresi, e battendo i tempi notoriamente lunghi dell’eurocrazia di Bruxelles abbiamo trovato un accordo che permette di sbloccare i primi finanziamenti di un’Europa anche in questa drammatica emergenza colpevolmente assente nei confronti dell’Italia” precisa Borchia.

“Vogliamo essere chiari: stiamo parlando di risorse risibili rispetto alla gravità della situazione. Questo voto, sicuramente positivo, rappresenta solo un piccolo e dovuto passo verso i nostri territori, che per primi hanno dovuto affrontare le disastrose conseguenze, sanitarie ed economiche, del virus. Sta ora ai governi non perdere ulteriore tempo e ratificare la decisione presa dal Parlamento europeo; dopodiché ci auguriamo che il governo italiano faccia buon uso dello strumento messo a disposizione e si attivi nei tempi utili. Ulteriori ritardi sarebbero ingiustificati” termina l’europarlamentare veronese, che fissa “nella possibilità di mobilitare altri 175 milioni di euro dal fondo di adeguamento alla globalizzazione” il prossimo obiettivo su cui lavorerà la Lega a Bruxelles.

 
 

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