Melegatti, Comencini: “il Veneto che lavora, produce e sa anche rialzarsi”

 
 

Il lieto fine della vicenda Melegatti è approdato in Parlamento. L’onorevole della Lega Vito Comencini, con un intervento alla Camera, ha celebrato nei giorni scorsi “il Veneto che lavora, produce e sa anche rialzarsi”, simboleggiato secondo il deputato dalla storica azienda produttrice del pandoro. Comencini ha ripercorso i momenti bui della Melegatti, fino all’acquisizione da parte della famiglia vicentina Spezzapria, che ha ridato nuova speranza: “Con la dichiarazione di fallimento della ditta erano a rischio i posti di lavoro e lo storico marchio, ma grazie alla passione di due dipendenti, Matteo Peraro e Davide Stupazzoni, il lievito madre, che necessita di essere nutrito ogni giorno per sopravvivere, è stato salvato. Tutto ciò senza ricevere alcun stipendio o rimborso”.

Il deputato ha inoltre tracciato la storia dell’azienda: “La notte della vigilia di Natale le donne venete preparavano il “levà”, un impasto di farina, latte e lieviti. Da lì Domenico Melegatti partì, aggiungendo burro, uovo e 36 ore di lavorazione e 10 di lievitazione”. Recentemente, ha proseguito Comencini, “lo storico marchio è stato acquisito da un imprenditore vicentino, con un investimento di oltre 13 milioni di euro, che ha permesso alla Melegatti di ripartire. Il 21 novembre scorso sono stati riaccesi i forni e sono stati prodotti oltre 500mila pandori. Ora l’azienda ha 35 dipendenti, di cui 26 storici, con un accordo sindacale che ha saputo salvaguardare l’esperienza e la competenza dei lavoratori. Tra questi ci sono anche i due “angeli” Matteo e Davide”. 

A quei due instancabili lavoratori e al nuovo titolare, ha concluso il deputato della Lega, “va il nostro ringraziamento per averci creduto, nonostante le tante difficoltà, salvando un grande simbolo e prodotto della nostra tradizione industriale veneta”.

 
 

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