Meccanica: firmato il rinnovo del contratto di categoria

 
 

Dopo quasi 16 mesi, si sono concluse con la firma del rinnovo del contratto di categoria le trattative tra Confimi Impresa Meccanica, Uilm-Uil e Fim-Cisl. Il contratto ha validità fino al 2023 e non soltanto rimarca, nel panorama delle piccole e medie imprese operanti nel settore, l’importanza del ruolo della Confederazione nazionale a cui Apindustria Confimi Verona aderisce. Guardando al dopo pandemia e ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, detta importanti novità sul piano dell’occupazione, del welfare e dei rapporti con i lavoratori. Nel Veronese sono circa 350 le aziende interessate, con quasi 9mila addetti (dei 30mila in Italia).

COSA CAMBIA. È previsto l’aumento medio in busta paga di 80 euro, per durata contrattuale dal 1° giugno 2021 al 30 giugno 2023; inoltre l’impegno a definire il sistema negoziale su una contrattazione di secondo livello che consideri la contrattazione territoriale, a riformare l’inquadramento entro il prossimo CCNL per superare il primo livello già dal 1° gennaio 2022, l’avvio di uno studio di fattibilità circa la possibilità di partecipazione dei lavoratori in azienda.

Nel prossimo triennio, particolare attenzione è riservata ai dipendenti e ad alcune categorie svantaggiate, attraverso la formula della staffetta generazionale, a garanzia di un passaggio appropriato di competenze rispetto alle figure aziendali con maggiore esperienza e vicine al pensionamento. L’introduzione di politiche di tutela per le madri lavoratrici e le donne vittime di violenza stabilisce un’integrazione salariale a supporto nella vita sociale, ed è stata ampliata la possibilità per i genitori di assentarsi dal luogo di lavoro in caso di malattia dei figli.

Innovative linee guida riguardano lo smart working ed è inserita la clausola sociale a tutela dei dipendenti in forza presso società in occasione di un cambio di appalto pubblico. Altre novità riguardano formazione professionale, azioni di prevenzione e sicurezza.
Per quanto riguarda il welfare, ai flexible benefits è destinato un importo pari a 150 euro, in crescita fino a 200 euro negli anni successivi, per beni e servizi complementari al bilanciamento tra vita lavorativa e privata dei dipendenti. Infine, il contributo aziendale per la previdenza completare aumenta dall’1,6% al 2%, mentre gli under 35 riceveranno un contributo aggiuntivo di 120 euro all’atto della prima iscrizione.

PUNTO DI RIPARTENZA. «Il risultato ottenuto è positivo e arriva dopo che il contratto era scaduto da oltre un anno. Concretamente, Confimi fornisce risposte ad alcuni problemi veri di riforma come l’inquadramento, la maggiore tutela delle categorie svantaggiate e delle donne, un’adeguata risposta economica», commenta Renato Della Bella, presidente di Apindustria Confimi Verona. «Certo, il bello viene da ora in avanti – conclude –: il contratto va gestito a partire dai luoghi di lavoro e confidiamo che ciò avvenga senza pregiudizi da parte alcuna. Noi siamo disponibili al confronto e alla partecipazione vera, anche perché abbiamo davanti molti impegni a cui far fronte».

 
 

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