Oggi nove cittadine e cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato un’azione di disobbedienza civile a Verona in via del Lavoro, nei pressi di un centro commerciale. La protesta si è svolta a partire dalle 16.00. Le cittadine e cittadini hanno bloccato la libera circolazione delle auto, srotolando uno striscione arancione con la scritta FONDO RIPARAZIONE. Il blocco è durato pochi minuti, a causa della reazione estremamente violenta di circa 30 giovani passanti, che non hanno esitato ad aggredire i manifestanti non-violenti che protestavano. La polizia è arrivata alle 16.20 spostando le persone senza badare a fermare i passanti, che malamente trascinavano il resto del gruppo. È stata chiamata l’ambulanza in questura per assistere due manifestanti.
“La crisi riguarda tutti quanti, e riguarderà anche voi. Siete voi che dovete crescere qua ragazzi, vi rendete conto di cosa vi aspetta? Vi rendete conto?” ha risposto Erica alle persone che hanno aggredito il gruppo di manifestanti.
LA POLITICA DELL’EMERGENZA HA PORTATO ALL’ABBANDONO DEI CITTADINI
I fenomeni estremi che nelle ultime 72 ore hanno colpito la Liguria (con 108 mm di pioggia caduti soltanto inun’ora a Camogli), Roma e l’Appennino bolognese, provocando numerosi danni, allagamenti, l’interruzione della circolazione sull’A12 e la chiusura cautelativa di decine di Comunidella Liguria, confermano quanto sia necessario e urgente un cambio di paradigma nell’azione del governo nazionale e delle amministrazioni territoriali. La cultura della straordinarietà, e quindi dell’emergenza, è quella perseguita dal governo verso le popolazioni dell’Emilia Romagna e delle Marche. In Emilia Romagna, dopo sei mesi dal nubifragio, rispetto al fabbisogno urgente di 9 miliardi di euro per risarcire famiglie e imprese e per riparare il territorio, il governo ha promesso 1,6 miliardi affidandosi per il reperimento di risorse anche ai proventi del Superenalotto;ad oggi, però, a queste persone non è arrivata alcuna somma di denaro. Ancor peggio nelle Marche, trascorsi 13 mesidall’alluvione del settembre 2022, èarrivato a destinazione solo il 10%dei 400 milioni teoricamente stanziati, e sul territorio non è stata avviataalcuna opera di riparazione. Il risultato di questa politica è l’abbandono dei cittadini, dei territori, e la perdita di segmenti di settori strategici della nostra economia agricola.
“Sono uno studente di ingegneria ambientale a Padova. Sono qui perché non vedo più un altro modo per chiedere al governo delle misure essenziali per proteggere la popolazione dagli eventi climatici estremi. Il governo dovrebbe istituire immediatamente un fondo riparazione perché i danni stanno aumentando di anno in anno. Sappiamo benissimo che i soldi ci sono, pensiamo ai sussidi ambientalmente dannosi, o agli extraprofitti delle compagnie energetiche; manca invece il coraggio da parte del governo, che dovrebbe mettere in discussione i privilegi delle élite per proteggere concretamente la popolazione. Lo studiamo anche nei corsi di ingegneria ambientale: attualmente servirebbero investimenti di miliardi per mettere in sicurezza il territorio e adattarci alla crisi climatica. Si tratterebbe di investire ora per evitare perdite inimmaginabili in futuro; il governo non lo capisce, non lo vuole capire, per questo spetta a noi cittadini difenderci e resistere”, ha dichiarato Samuele.
IL GOVERNO METTE IN MANO ALLE ASSICURAZIONI LA SICUREZZA DI IMPRESE E CITTADINI
La Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri prevede per il prossimo triennio una riduzioneulterioredel Fondo per l’Emergenza: dai 490 milioni per il 2023, ai 340 milioni previsti per 2024 e 2025; cifre ridicole se rapportate ai soli danni avuti in EmiliaRomagna. Ma dal cilindro della Finanziaria governativa viene estratta la più ultraliberista delle soluzioni: le imprese saranno obbligate, pagando di tasca propria, a stipulare una polizza assicurativa per le calamità naturali, subendo in caso contrario, come pena, pesanti sanzioni. Un regalo alle compagnie assicurative, che verranno indennizzate con un fondo di 15 miliardi di euro che, anziché essere destinati ai cittadini danneggiati, finiranno nei conti correnti delle assicurazioni.
IL REALE PROGETTO POLITICO DEL GOVERNO:IL FINANZIAMENTO DI PRIVATI CHE INVESTONO NEL FOSSILE
Secondo il nuovo Catalogo pubblicato dal ministero dell’Ambiente, il primo col ministro PichettoFratin alla guida del dicastero, il Governo continua a investiresoldi pubblici del bilancio dello Stato in Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) concessi a soggetti privati: 22,4 miliardi di euro.
IL FONDO RIPARAZIONE È POLITICA DI PROGRAMMAZIONE
La richiesta di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato, da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, rappresenterebbeun cambio di paradigma politico: non più logica dell’emergenza di fronte alle conseguenze dei fenomeni estremi, ma ottica di programmazione. I soldisi otterrebbero attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazione degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e dei benefit ai loro manager, l’eliminazione delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.
Per questo scendiamo in strada, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando repressione, tribunali e processi.
Per questo con la campagna “FONDO RIPARAZIONE” Ultima Generazione chiede:
➤ un “FONDO RIPARAZIONE” da 20 miliardi di euro per riparare i danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi (alluvioni, grandinate, incendi, siccità e così via) dovuti allo stravolgimento climatico provocato dall’uso dei combustibili fossili.