“Mal di vita”, Self Help San Giacomo celebra 30 anni di lotta contro il manicomio interiore

 
 

L’associazione veronese Self Help San Giacomo taglia il traguardo dei tre decenni di attività. Nel mese di ottobre molti gli eventi organizzati, patrocinati dal CSV di Verona, per raccontare storie di vita oltre la malattia mentale. Domani, giornata mondiale della salute mentale, all’Auditorium Banco BPM (viale delle Nazioni 4, ore 20.30) l’evento “Sotto il velo ingannevole della malattia mentale storie di vita e di persone”


Nel 2025, a 101 anni dalla nascita di Franco Basaglia, il pioniere che ha rivoluzionato la psichiatria italiana chiudendo i manicomi, il tema della salute mentale torna prepotentemente al centro dell’attenzione pubblica. Ma questa volta il nemico non ha più le sbarre di ferro: si chiama “mal di vita” e colpisce soprattutto le nuove generazioni, intrappolate in manicomi invisibili fatti di ansia, depressione, aggressività, isolamento sociale e perdita di senso.

In questo scenario, l’Associazione Self Help San Giacomo di Verona celebra un traguardo significativo: 30 anni di attività incessante per superare la cultura manicomiale e combattere la violenza personale, dentro e fuori le istituzioni. Tre decenni spesi a costruire ponti tra la follia e la normalità, a dare voce a chi una voce non ce l’ha, a dimostrare che dietro ogni diagnosi c’è una persona, con una storia, una dignità, un valore.

L’eredità di Basaglia e le nuove fragilità. Franco Basaglia, nato l’11 marzo 1924, ha cambiato per sempre il volto della psichiatria italiana. Con la legge 180 del 1978 (erroneamente chiamata con il suo cognome) ha liberato migliaia di persone dai manicomi, affermando un principio rivoluzionario: la malattia mentale non toglie l’umanità. La sofferenza psichica può essere curata nel territorio, nella comunità, restituendo dignità e diritti a chi ne era stato privato.

Ma nel 2025, a oltre un secolo dalla sua nascita, le sfide sono mutate. I manicomi di mattoni sono stati sostituiti da manicomi interiori: il disagio psicologico ha assunto forme nuove, più subdole, che colpiscono adolescenti e giovani adulti con una violenza silenziosa. Secondo i dati più recenti, ansia e depressione tra i giovani sono aumentate vertiginosamente negli ultimi anni, alimentate da pressione sociale, solitudine digitale, precarietà esistenziale. L’organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che entro il 2030 i disturbi mentali saranno i più diffusi nel mondo, soprattutto ella fascia di età giovanile. 

Il Self Help San Giacomo ha raccolto l’eredità di Basaglia traducendola in un linguaggio contemporaneo: non più solo deistituzionalizzazione, ma costruzione di comunità di cura, spazi dove la sofferenza può trovare ascolto, comprensione, elaborazione collettiva.

Trent’anni di presenza, resistenza, esistenza. Nata per iniziativa di un gruppo di utenti, operatori e medici psichiatri, su sollecitazione dello stesso servizio psichiatrico che constatava i propri limiti istituzionali a risolvere alcuni problemiper iniziativa di un gruppo di utenti, operatori e medici psichiatri, su sollecitazione dello stesso servizio psichiatrico che constatava i propri limiti istituzionali a risolvere alcuni problemi. Fin dalla sua fondazione nel 1995, l’associazione ha lavorato per superare lo stigma della malattia mentale, creando reti di auto-mutuo-aiuto, laboratori artistici, spazi teatrali, occasioni di incontro dove le persone potessero riconquistare il proprio posto nella società. Tra i progetti più significativi vi sono l’inserimento degli utenti in iniziative sportive, culturali e lavorative, la promozione di attività ricreative e la cura della formazione professionale.

Il Self Help non è solo un servizio, ma una filosofia di vita: l’idea che la guarigione passi attraverso la relazione, la condivisione, il riconoscimento reciproco. Che nessuno si salva da solo, ma insieme si può trovare la forza di affrontare il dolore, trasformandolo in esperienza condivisa, in arte, in teatro, in parola viva.

Per celebrare questo anniversario, l’associazione ha organizzato un mese di eventi, con il patrocinio del Centro di Servizio per il Volontariato di Verona – CSV Verona, che rappresentano l’essenza del suo approccio: arte, narrazione, teatro, musica come linguaggi della cura.

Il programma delle celebrazioni. 

Venerdì 10 ottobre – Auditorium Banco BPM (viale delle Nazioni 4, ore 20.30)
Sotto il velo ingannevole della malattia mentale: storie di vita e di persone
Un evento centrale delle celebrazioni, che prevede dialoghi, letture e canzoni prendendo spunto dal libro “Self Help, l’utopia dei matti”. Interverranno Paolo Vanzini, Lorenzo Burti, Ernesto Guerriero e i protagonisti dell’associazione. Particolare rilievo avrà la presentazione di “Il volo di Francesca” (autori: Giorgia Marzano, Carlo Rovelli, Massimo Tirelli e Francesca Zanini), una storia che già negli anni Ottanta anticipava la visione del Self Help. Regia di Nicoletta Vicentini, conduce Jana Karsaiova.

Il titolo dell’evento svela la filosofia dell’associazione: oltre il velo ingannevole della diagnosi psichiatrica ci sono persone, con storie uniche, irripetibili, preziose. La malattia non è l’identità, ma solo una parte temporanea dell’esistenza.

26-30 ottobre – Sala Birolli (via Macello 17)
Scintille di luce” – Mostra d’arte
L’arte sarà protagonista per cinque giorni con un’esposizione di opere pittoriche, fotografiche e letterarie realizzate dal Gruppo Arte del Self Help e da artisti collegati in rete. Durante la mostra sono previsti laboratori ed eventi musicali, letterari e teatrali. L’arte diventa linguaggio della cura, strumento per dare forma al dolore e trasformarlo in bellezza condivisa.

Mercoledì 5 novembre – Teatro Camploy (via Cantarane 32)
Elogio delle Erbacce
Gran finale con lo spettacolo della compagnia teatrale dell’associazione, “La Pel d’Oca”, con la regia di Nicoletta Vicentini. Una fiaba toccante sul valore intrinsico di ogni individuo, sia esso un’“erbaccia” o un “fiore”. Nella società che seleziona, scarta, classifica, il Self Help rivendica la dignità delle “erbacce”, di chi non rientra negli standard, di chi cresce storto ma proprio per questo può vedere il mondo da prospettive inedite.

Tutti gli eventi sono aperti al pubblico. Per informazioni: Associazione Self Help San Giacomo, Verona

Il messaggio per il futuro. Trent’anni di Self Help San Giacomo sono trent’anni di testimonianza vivente che un’altra psichiatria è possibile: una psichiatria che ascolta prima di diagnosticare, che accompagna invece di contenere, che crede nelle risorse delle persone invece di concentrarsi solo sui deficit.

In un’epoca in cui il disagio mentale giovanile sta raggiungendo proporzioni epidemiche, il modello del Self Help diventa ancora più prezioso. Serve una comunità che accolga, non che escluda. Servono spazi dove il dolore possa trovare parole, non solo farmaci. Serve riconoscere che la fragilità non è debolezza, ma parte integrante dell’essere umano.

A 101 anni dalla nascita di Franco Basaglia, la sua rivoluzione continua nelle pratiche quotidiane di chi, come il Self Help San Giacomo, rifiuta di rinchiudere la sofferenza in gabbie, siano esse di ferro o di diagnosi.

La rivoluzione di Basaglia continua, ma, con urgenza, servono nuovi strumenti per le nuove fragilità.

Alberto Speciale

(Foto di copertina “L’urlo”, Edvard Munch, 1893)

 

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa e studiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here