Lo Sciopero dei Corrieri e la lettera ai clienti del colosso Amazon

 
 

Nel “piccolo” magazzino veronese di Amazon lavorano dalle 500 alle 700 persone tra diretti, che sono un’infima percentuale, una trentina di persone per lo più occupate in ruoli amministrativi negli uffici; lavoratori somministrati mandati dalle agenzie ad occuparsi del magazzino (150-200 unità a seconda dei picchi di lavoro), e personale viaggiante, dai 350-400 autisti dipendenti diretti di almeno cinque diverse aziende di trasporti in appalto ma che rispondono tutti al medesimo “algoritmo” di Amazon.

Proprio quest’ultima categoria dei corrieri stamattina è stata la vera protagonista della protesta veronese che si svolgeva in contemporanea in tutte le sedi Amazon d’Italia e in particolare del Veneto. In 150-200 hanno scioperato e una loro rappresentanza, a partire dalle 7.30 del mattino, ha presidiato il magazzino Amazon sito in Zai che tuttavia era praticamente sguarnito visto che i magazzinieri lavorano soltanto di notte. Poi verso le 10.00 si sono spostati in Piazza Dante dove guidati dai segretari provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno avuto un incontro con il capo di gabinetto della Prefettura di Verona, dottoressa Daniela Chemi, alla quale hanno consegnato una lettera unitaria rappresentativa delle gravi criticità aziendali.

La Prefettura di Verona si è impegnata a portare la vertenza all’attenzione del Mit, Ministero dei Trasporti, e del Mise, Ministero dello sviluppo economico, affinché si facciano carico di esercitare una pressione nei confronti dei vertici italiani di Amazon e avviare la tanto attesa contrattazione. Lavoratori e sindacati incassano inoltre l’impegno, sempre della Prefettura, a valutare la possibilità di istituire un tavolo regionale di confronto raggruppando in un’unica istanza le istanze provinciali di Verona, Padova e Rovigo.

New economy, vecchio sfruttamento. Nell’azienda di uno dei cinque uomini più ricchi del mondo i problemi non sono diversi da quelli che si riscontrano anche nell’ultima delle aziende o delle cooperative: mancata stabilizzazione di contratti a tempo determinato e somministrato; eccessivi carichi e ritmi di lavoro; incorretto inquadramento professionale del personale; importi inadeguati delle indennità di trasferta; assenza delle clausole sociali che garantiscono la continuità occupazionale dei lavoratori esposti a cambi d’appalto o di fornitori di servizi.

E poi ancora criticità che riguardano nello specifico gli autisti, come la mancanza di assicurazione a copertura dei danni ai mezzi; la questione delle franchigie che vessano i lavoratori; il mancato riconoscimento di buoni pasto; la mancata erogazione dei premi di risultato concordati e la mancanza di una specifica indennità Covid per quei lavoratori che hanno assicurato il loro servizio in costanza di pandemia.

“Diversamente dal caso Zalando/Fiege – spiegano i sindacati -, a cui dobbiamo dare atto di una positiva apertura alle stabilizzazioni dei lavoratori e al riconoscimento del ruolo delle rappresentanze sindacali, Amazon continua in una inaccettabile politica di chiusura delle relazioni sindacali che non è positiva né per i lavoratori né tanto meno per il territorio. Proprio per questo i lavoratori attendono anche un segnale positivo da parte delle istituzioni locali. A che serve essere i più ricchi del mondo se poi nei territori si costruisce soltanto precarietà?“.

A stretto giro, giunge in redazione la lettera della country manager di Amazon.it e Amazon.es Mariangela Marseglia che, in merito allo sciopero odierno, si rivolge ai clienti ma indirettamente manda un segnale ai propri dipendenti.

“Cari Clienti,

in Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini.

L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile.

Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita.

Essere l’azienda più attenta al cliente al mondo significa anche informarvi sulla realtà dei fatti, soprattutto quando questi rischiano di non emergere adeguatamente, per continuare a meritarci la vostra fiducia.

I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale.

Usiamo le più avanzate tecnologie e le mettiamo al servizio dei nostri lavoratori e fornitori per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificarlo.

Per saperne di più sul nostro impegno per i nostri dipendenti e i dipendenti dei nostri fornitori: https://www.aboutamazon.it/il-nostro-impegno

Vi ringrazio per il continuo supporto e per le gentili parole di apprezzamento del nostro lavoro ricevute quest’anno”.

 
 

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