“Litigi da parco giochi mentre rischiamo la svendita”. AGSM, parla l’ex Fabio Venturi

 
 

ORA BASTA STUPIDATE

E…no. Non siamo stati noi, questa volta (detta alla “Bart Simpson”).
Davvero.
L’occhiello d’apertura del presente pezzo è di paternità Fabio Venturi e della sua nota diffusa a margine del lento consumarsi (o svendersi?) della vicenda AGSM-Michele Croce.

“I veronesi, la città, i lavoratori di Agsm, Amia, Serit, i sindacati, vogliono sapere se la fusione AGSM e AIM (Vicenza) si farà, se saremo svenduti ad A2A (Milano-Brescia), come si coprirà la perdita di AMIA, se in Serit ci saranno per sempre due direttori, se in Agsm e in Amia ci saranno dei nuovi direttori oppure si andrà avanti a vista, se Amia punterà ad allargare il “porta a porta” oppure no, cosa si farà di Cà del Bue e tante altre cose serie.

Tutto il resto è noia” – prosegue Venturi citando il Califano nazionale – anzi tutto il resto sono litigi da parco giochi.
Ritengo di poter parlare per cognizione di causa, e come si sarà notato ho evitato di commentare in questi 18 mesi per rispetto di chi aveva il compito di guidare la città e l’azienda ma ora vanno chiarite alcune cose per il bene della città, ora serve coraggio e lungimiranza”.

PER PUNTI

Il comunicato del leader del movimento civico “Generazione Verona – I Cocai” riporta i “desiderata” da realizzarsi:

I) la fusione AGSM/AIM deve essere fatta subito, non si può perdere ancora tempo (l’avevo firmata 2 anni fa!) perché nel frattempo le altre multiutilty italiane ci stanno surclassando (e infatti le bollette sono clamorosamente aumentate).
II) Dopo l’accordo AGSM/AIM va fatto l’accordo “del Garda” con TEA (Mantova) e DOLOMITI (Trento), e NON con ASCOPIAVE (Treviso) che sta navigando in acque “burrascose” e ci porterebbe nell’orbita trevigiana e veneziana, perdendo la nostra autonomia; e MAI con A2A.
III) AGSM deve procedere col nostro progetto di acquisizione di AGEC e AMT per creare una unica holding cittadina.
IV) AMIA: nessuna quota va ceduta ad A2A perché dopo poco verremmo assorbiti dai milanesi che di noi farebbero solo “carne da macello”, imponendoci solo logiche di bilancio e non logiche di territorio.
V) SERIT: deve esserci un solo direttore, punto.
VI) AMIA e AGSM: vanno scelti i nuovi direttori generali, non si può aspettare ancora.
VII) CÀ’ DEL BUE: il nostro progetto di riqualificazione degli impianti per produrre bio-metano deve andare avanti, altrimenti sarà sempre e solo una grande perdita per la città.
VIII) “PORTA A PORTA”: si è deciso cosa si vuole fare? Va allargato o va bloccato? Finora non se ne parla proprio e nel frattempo si fa solo l’ordinaria amministrazione, non si acquistano nemmeno nuovi cassonetti.

Però tutti questi interventi – conclude Venturi – sono stati maldestramente inseriti nel “calderone” delle sponsorizzazioni solo per confondere i numeri e solo per “machismo politico”. E oggi posso dire con orgoglio che rifarei tutto, senza alcun dubbio”.

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

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