Vince il Verona e si porta a punteggio pieno in vetta alla Serie A. Perde la Roma, che si è presentata al Bentegodi un po’ incerottata, incompleta e ancora in attesa di buone notizie dal calciomercato.
I valori in campo sono comunque diversi, con i giocatori giallorossi tecnicamente più forti in ogni reparto. Però pronti via ed è subito gol dell’Hellas in contropiede. Hongla spinge sulla corsia sinistra, serve in mezzo Ngonge che riapre subito a destra per l’accorrente Terracciano. Il tiro del prodotto del settore giovanile scaligero è tutt’altro che irresistibile, ma Rui Patricio pasticcia, para perdendo palla e ne approfitta Duda a rimorchio: 1-0.
La partita da questo momento segue un canovaccio pressoché sempre uguale. Roma che fa possesso palla (72% alla fine contro il 28% gialloblù), che si affida al talento immenso dei suoi campioni e al fondamentale che le riesce meglio: il calcio piazzato. Tutto il primo tempo è un piccolo assedio al fortino veronese che tiene però sempre bene. Si contano comunque una traversa di Cristante su angolo, una giocata strepitosa di Pellegrini terminata sui cartelloni pubblicitari, una bella parata di Montipò su Dybala e un salvataggio miracoloso di Magnani su Zalewski. E proprio quando sembra che la Roma possa rimettere le cose a posto, ecco che Duda, il migliore in campo per il Verona, lancia in campo aperto Ngonge. Dribbling su Smalling e gol meraviglioso di mancino sul palo opposto. Una rete “alla Elkjaer”: 2-0 e tutti negli spogliatoi.
Mourinho prova a raddrizzare con quattro cambi, tre all’intervallo e uno ad inizio ripresa per l’infortunio alla testa subito dal giovane Zalewski. E qualcosa il tecnico portoghese ottiene, perché il neoentrato Aouar segna l’1-2 di testa dopo un errore in uscita di Montipò su Belotti. Il portiere novarese si rifà con gli interessi poco dopo sia su El Shaarawy, che nelle mischie in area, che nel finale sul tiro dalla distanza di Mancini. Il fortino del Verona tiene, anche quando rimane in 10 per l’espulsione di Hien, costretto ad abbattere Belotti lanciato a rete da ultimo uomo. Anche la fortuna aiuta, con una traversa amica che ferma una splendida punizione di Pellegrini. Nel finale, dopo 14 minuti di recupero, che si sommano ai 4 del primo tempo per un totale di 108 infiniti minuti di gioco è lo strepitoso popolo gialloblù a gioire e a cantare sulle notte dei Gatti di Vicolo Miracoli.
Una partita sofferta, ma vinta con caparbietà, organizzazione difensiva, tanta attenzione e concentrazione. Il Verona c’è, è vivo, Baroni ha dato una forte identità e i nuovi arrivati destano ottime impressioni: Folorunsho è un’ira di Dio, Serdar ha dimostrato grande dinamicità e corsa, Saponara, Mboula e Bonazzoli ottimi subentri, di qualità e gamba.
Ora è già tempo di pensare al Sassuolo, sperando che il finale del mercato non rovini questa bella macchina che si sta costruendo. E nel frattempo i gialloblù fanno segnare un nuovo record: il Verona ad agosto ha un punto in più in classifica rispetto allo scorso torneo, ma nell’arco dello stesso anno solare. Gennaio 2023: 5 punti, agosto 6. Non era mai successo per nessuna squadra di Serie A.
Damiano Conati