L’Hellas cade al San Paolo ma i gialloblù non mollano mai

 
 

Si possono dividere in due i commenti su Napoli-Verona. Il primo riguarda il campo dove l’Hellas se l’è giocata alla pari contro una squadra la cui panchina è sulla carta più forte di tutti i titolari scaligeri.

Il secondo commento invece riguarda la farsa napoletana sugli spalti. 600 tifosi del Verona rimasti un intero tempo fuori dallo stadio: 40 euro di biglietto, tante ore di viaggio, mille chiacchiere sulla sportività del pubblico napoletano e poi succedono episodi di questo genere! I tifosi gialloblù sono entrati alle 19 per motivi di sicurezza: un’assurdità! Siamo convinti che se fosse successo il contrario, se ne parlerebbe per settimane e la città di Verona sarebbe dipinta ancora una volta con tutti gli epiteti più negativi del mondo.

La cronaca della gara. Juric si presenta al San Paolo con nove undicesimi della sua formazione tipo con il consueto turnover sulla trequarti. Stavolta sono Pessina e Zaccagni i titolari.

Parte meglio il Napoli che nei primi minuti impensierisce due volte Silvestri con un cross velenoso di Malcuit e un diagonale di Allan. Ma poi sale in cattedra il gioco di Juric: pressing continuo, marcature a uomo a tutto campo, ottime trame di gioco con tantissimi uomini sempre presenti in area partenopea. E i frutti arrivano subito. Meret è miracoloso al 18′ su Lazovic, Pessina e Stepinski nell’ordine e si ripete due minuti dopo su Zaccagni. Veloso è pungente sui continui calcio d’angolo gialloblù e il Napoli trema per molti minuti. Al 23′ il var annulla giustamente un gol di Stepinski per fuorigioco di Lazovic, che resta però una spina nel fianco nella difesa di casa. Il primo quarto di gara dimostra ancora una volta tutte le qualità di questo Verona.

Al 27′ il Napoli ha un sussulto con un rigore molto dubbio richiesto da Milik e con un tiro alto di Callejon da buona posizione e il buon momento prosegue due minuti dopo con un destro a fil di palo del neonazionale italiano Di Lorenzo. Ma è il Verona a giocare meglio, con il Napoli spesso costretto a rincorrere. Faraoni alla mezz’ora sbaglia un gol facile facile sparando sopra la traversa con un colpo di testa sbilenco, a dimostrazione che la testa non è il marchio di fabbrica. Così, dopo tanto bel Verona, arriva un ingiusto castigo. Al 37′ come un fulmine a ciel sereno e senza eccessivi meriti, il Napoli passa con Milik. Bella azione sulla sinistra con Ruiz che offre un assist al bacio per la punta polacca, brava a spingere in rete. 1-0 Napoli, immeritato. Il gol rigenera i padroni di casa, che chiudono il tempo in attacco, con l’Hellas che fatica a reagire.

La prima frazione si chiude sull’1-0 per il Napoli, ma l’enorme divario tecnico tra le due squadre non si è praticamente mai notato.

La ripresa inizia nel segno dell’equilibrio e Juric per alzare il baricentro inserisce al 51′ il neodiciottenne Salcedo per Zaccagni. Due minuti dopo è il Napoli a rendersi pericoloso con Ruiz, il migliore dei suoi, ma Silvestri dice di no. Il Verona è in difficoltà e i padroni di casa insistono. Younes va vicino al raddoppio, il Napoli controlla. Juric allora prova a togliere Stepinski, autore di una prestazione incolore, e inserisce Di Carmine per tentare di velocizzare la manovra. Ma dopo 10 minuti di nulla, il Napoli raddoppia. Calcio di punizione dubbio guadagnato da Insigne, che poi pennella in area il conseguente cross su cui ancora una volta Milik insacca: stavolta il gol del polacco è una prodezza vera e propria, perché era marcato molto bene e ha calciato al volo.

Il Verona prova subito a reagire con Faraoni che al 70′ sfiora il palo con un bel tiro al volo dal limite. Però è un Verona più spento del primo tempo, che paga oltremodo gli impegni in nazionale dei suoi migliori giocatori. E questo Hellas, con Amrabat e Rrahmani visibilmente stanchi, non può fare molto di più. Anche perché i panchinari che inserisce il Napoli sono tutti campioni.

Il Verona nel finale torna ad essere pericoloso ogni qual volta si presenta in area avversaria. Di Carmine viene rimpallato sul più bello, Kumbulla sfiora il gol su angolo. All’80’ Juric tenta il tutto per tutto. Fuori Amrabat stanchissimo, dentro il napoletano Tutino e Pessina che passa in mediana a far coppia tutta mancina con Veloso. La mossa sbilancia il Verona che rischia grosso con i neoentrati Lloriente (miracolo di Silvestri) e Mertens (palo clamoroso). All’88’ il guaglione Tutino ha la possibilità di riaprire il match, sbagliando un gol clamoroso dopo un liscio in area di Di Carmine. Avesse segnato, probabilmente il var a avrebbe annullato per fuorigioco attivo dello stesso Di Carmine. Il Verona insiste e in pieno recupero il gigante Rrahmani sfiora il palo di testa, non segnando quel gol che i gialloblù visti oggi sicuramente avrebbero meritato.

Si chiude cosi un match che sarà ricordato più per come sono stati trattati i tifosi del Verona che per il risultato in campo. Juric può comunque sorridere: il suo Hellas si è dimostrato molto più squadra del Napoli e ancora una volta ha giocato alla pari con una supercorazzata trascinata dalle sue individualità. Migliori del Verona: Lazovic e Silvestri.

Ora testa al Sassuolo: anticipo di venerdi sera al Bentegodi.

Damiano Conati

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here