#LettereallaRedazione: “Inferno di paradossi al Catullo, la mia esperienza”.

 
 
Gentile Direttore,
scrivo la presente per lamentare situazioni paradossali vissute sulla mia pelle all’Aeroporto Catullo, recentemente.
Ho avuto modo di leggere quanto sia cresciuto in termini di passeggeri l’aeroporto di Verona, certamente un bene per le casse dello stesso, ma sicuramente non per la città in cui vivo.
Situazione bagagli alla partenza: al check in code chilometriche poco personale lunga attesa pur avendolo fatto online, ma dovendo imbarcare un bagaglio in stiva.
Situazione aerostazione: forse per l’orario, mattina presto, pochissime attività aperte, caldo, aria condizionata a singhiozzo, anime perse nel nulla.
Accesso ai servizi igienici: sembrava di essere nelle più brutte aree di servizio lungo l’autostrada, puzza, bagni per nulla accoglienti, fatiscenti, e si può evincere che da anni non siano mai stati sistemati. Mancavano solo le scritte sui muri con i soliti numeri da chiamare in caso di necessità fisiche e avremmo fatto bingo.
Accesso alla sala d’imbarco: stipati come sardine in un percorso verso l’inscatolamento, con una sola e povera assistente che registrava gli ingressi, poi smistati al controllo bagagli a caso, con famiglie con figli piccoli che, in barba alla precedenza, dovevano attendere a lungo il proprio turno.
Area imbarco: banchi uno attaccato all’altro, senza la parvenza di aria condizionata, pochi posti a sedere e lunghe file in piedi, respirando lo scarico delle navette per gli aerei con i motori sempre accesi.
Qualche ora di attesa per l’imbarco, nonostante il velivolo fosse sulla pista.
Ritorno: per avere il bagaglio un’ora di attesa in una sala che nemmeno i CIE hanno a disposizione per gli immigrati. Valige mischiate da più voli, pochi tappeti per la distribuzione e gara a chi riceve prima la propria valigia.
Parlare di aeroporto in perfetta forma ed efficienza è una presa in giro colossale, l’aerostazione è quella di vent’anni fa, con tutti i limiti che già aveva e che nemmeno i nuovi proprietari si sono inventati di sistemare.
All’uscita degli arrivi il deserto. Una bar e nulla più. Il biglietto da visita della mia citta fa schifo, ovunque ci si giri sembra di essere in un aeroporto da terzo mondo, neanche quello di Mombasa è paragonabile.
Grazie a chi si è speso, senza spendere, per averlo ridotto così.
Augusto Bolognesi
 
 

1 COMMENTO

  1. Ha ragione su tutto Bolognesi !
    Check in con personale ridotto.
    Controlli di sicurezza con apparecchiature e sistemi di 20 anni fa.
    Sale di imbarco tutte attaccate senza capacita’. Bus che devono tenere il motore acceso altrimenti non funziona l’aria condizionata e i passeggeri muoiono. Fumi di scarico che con quella mini tettoia finiscono nelle sale di imbarco. Arrivi con solo 5 nastri semplici, quelli che si usavano negli anni ottanta !
    Attesa infinita perche’ gli handlers danno la precedenza alle partenze e i bagagli arrivano dopo un tempo maggiore del volo. Bagni vecchi e puzzolenti tranne 1 alle partenze che non e’ nemmeno riuscito bene.
    Piazzale aeromobili con sole 22/24 piazzole senza sottoconfigurazioni. Così su una piazzola trovi un citation e grazie all’incompetenza del managemente Catullo.
    Insomma un aeroporto castrato e ucciso per benino e scientificamente con la SAVE che nemmeno volendo lo farebbe funzionare o sarebbe capace di sistemerarlo !
    Come siamo messi male !!!!!
    Brava Save!!

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