Lega giovani: “Difendere la famiglia naturale non può diventare un reato di opinione”

 
 

“Se difendere la famiglia naturale e la nostra tradizione cristiana diventa un problema penalmente perseguibile, allora noi saremo sempre contro al ddl Zan, che, più che essere contro l’omofobia sembra essere contro la libertà di espressione e di parola” così in una nota la Lega Giovani Verona sui recenti fatti legati al rinvio della calendarizzazione del voto sul ddl Zan.

“È assurdo come l’opinione pubblica, capitanata dai politologi della domenica come Fedez ed Elodie, si soffermi su argomenti sensibili senza un’analisi approfondita della questione. Non è un caso se anche la Commissione Affari Costituzionali è intervenuta con un parere sottolineando la necessità di chiarire i confini tra le condotte discriminatorie fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, al fine di evitare incertezze in sede applicativa”.

“Ancora una volta si usano temi meritevoli di tutela per puro scontro politico, evidentemente una certa sinistra non sa più come recuperare il consenso elettorale che è in drastico calo” interviene Anna Grassi, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Verona “L’introduzione della clausola di salvaguardia non è sufficienti per evitare che si manifesti un reato di opinione; lasciare alla discrezionalità dei giudici la condanna o meno per semplice posizioni di buon senso, come la contrarietà all’utero in affitto, o la difesa della famiglia naturale composta da una mamma ed un papà, è pura follia”. “Pensiamo che le vere priorità in questo momento siano altre” proseguono Alberto Todeschini e Mattia Stoppato, coordinatore e vicecoordinatore del movimento giovanile della Lega veronese, “Ci sono decine di migliaia di giovani praticanti in attesa di poter svolgere la prova di avvocatura ed è prioritario che la Commissione Giustizia in Senato ora si occupi dell’approvazione del decreto sul riordino dell’esame di avvocatura” concludono “Moltissimi giovani, a causa della pandemia, si trovano senza lavoro e senza fiducia per il futuro: questo è il momento di pensare a loro, alla ripartenza del mondo universitario e del mercato del lavoro.”

 
 

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