“L’autonomia differenziata disgrega il Paese”, ma Casali non ci sta: “Landini studi”

 
 

L’autonomia differenziata disgrega il Paese, crea tante piccole patrie in competizione fra di loro, aumenta le differenze non solo tra regioni, ma prima ancora tra gruppi sociali all’interno dello stesso territorio”. È radicale la critica della Cgil al progetto di riforma disegnato dai ddl Calderoli e al vaglio ora del Parlamento.

Le segreterie sindacali di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia hanno scelto le aule del Centro Congressi di VeronaFiere per discutere questa mattina anche di scuola, sanità, politiche industriali ed energetiche, tutela del territorio.

Alle dure parole di Maurizio Landini, riprese in apertura, seguono quelle di Stefano Casali, già consigliere regionale del Veneto.

“In qualità di ex consigliere regionale che ha votato l’iter legale per chiedere l’autonomia non posso che essere basito dalle dichiarazioni di Landini che si schiera contro un legittima richiesta. In primis ricordo al Sindacalista che l’autonomia è prevista espressamente dalla costituzione e nello specifico dagli artt. 116 e 117. In tale, più che legittimo, solco, è stata chiesta democraticamente con il voto dai veneti che si sono espressi ormai oltre cinque anni e mezzo fa per ottenerla. È vergognoso che i governi fino ad ora non abbiamo doverosamente dato seguito alla volontà manifestata il 22 ottobre 2017 dalla sovranità popolare. Tali ormai ingiustificati ritardi di fatto violano la costituzione e i più sacri principi di democrazia. Ora speriamo che Landini studi gli articoli costituzionali citati e che il governo urgentemente realizzi l’autonomia differenziata stigmatizzando i precedenti inqualificabili ritardi generati dai precedenti esecutivi”.

 
 

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