“La misura per l’apertura della biblioteca civica al sabato pomeriggio era stata accolta in fase di approvazione del bilancio comunale con un ordine del giorno mio e del Pd. I soldi ci sono. C’è la disponibilità della cooperativa che già svolge il servizio presso la struttura. Gli uffici hanno già esaminato e confermato la possibilità di procedere all’estensione del servizio sulla base del bando di gara già assegnato, quindi senza attendere i tempi tecnici di una nuova gara. Eppure è ancora tutto fermo, per la richiesta di chiarimenti di un unico rappresentante sindacale. Perché?”
Questa la sostanza dell’interrogazione presentata dalla consigliera comunale Pd Elisa La Paglia, diretta a scuotere l’amministrazione rispetto ad un impegno preso davanti ai cittadini.
“Poco prima delle ultime elezioni Rsu era arrivata una lettera da pare di una singola organizzazione sindacale che chiedeva di fare approfondimenti sull’estensione del servizio della biblioteca” prosegue La Paglia. “La richiesta era stata accolta dagli uffici ma ad oggi non risulta aver avuto alcun seguito, col risultato di tenere bloccata una misura attesa da molte famiglie a cui farebbe piacere potere usufruire dei servizi della biblioteca in orari compatibili con i tempi di lavoro e della vita familiare. In questo senso il sabato è un giorno perfetto”.
“Questa organizzazione sindacale non è né maggioritaria, né parla a titolo collegiale. Le questioni poste sono state tutte già trattate e superate: che cosa aspettano l’Assessore competente e i suoi dirigenti a chiarire e dare avvio all’estensione del servizio?” aggiunge La Paglia. “Questi ritardi impediscono alle famiglie di fruire di uno spazio educativo di grandissimo livello in cui possono trovare svago, approfondimento e intrattenimento culturale anche durante le giornate di pioggia o eccessivo caldo aumentando così la qualità del tempo familiare. Inoltre si sta precludendo la possibilità di usufruire dei servizi bibliotecari a tutti quei veronesi che lavorano negli orari di apertura attuali e che il sabato verrebbero volentieri in centro storico. Dal punto di vista occupazionale, si sta limitato di quaranta ore il monte ore complessivo. A che pro?”.
“Confido che l’amministrazione risponda in fretta e ben prima dei 30 giorni previsti da regolamento. Se non ci fosse fatto divieto di porre domande di attualità in Consiglio, avrei scelto una modalità di interlocuzione istituzionale più spedita. In ogni modo, se non vogliono rispondere a me rispondano direttamente ai veronesi e partano con il nuovo orario tanto atteso dai cittadini” conclude la consigliera.