L’amministrazione non ha saputo affrontare le sfide ambientali

 
 

“Non è soltanto una percezione dei cittadini: dopo l’allarme sicurezza, il degrado ambientale e la trascuratezza del verde pubblico che Verona sta vivendo da circa due anni e mezzo, sotto l’amministrazione del sindaco Tommasi, sono ormai realtà tangibili e preoccupanti. I risultati diffusi da Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione con Il Sole 24 Ore confermano il peggioramento delle condizioni ambientali della città, facendola scivolare al 78 posto”.

Con queste parole Stefano Casali, consigliere regionale di Fratelli D’Italia – Giorgia Meloni commenta i dati pubblicati.

“Nel programma elettorale della giunta Tommasi, la cura dell’ambiente cittadino e del verde urbano erano tra i primi posti. Tuttavia, Verona si ritrova ora nelle ultime posizioni della classifica tra 105 città italiane, con un calo evidente nella qualità dell’ambiente e dei servizi verdi – evidenzia Casali. – Questo deterioramento è la prova di un’amministrazione che non ha saputo affrontare le sfide ambientali. Non basta aumentare le corsie ciclabili, chiudere la ZTL in centro città per rispondere alla sfida green. La qualità dell’aria continua a peggiorare e le misure adottate non sono sufficienti. La pubblica amministrazione deve avere visione e concretezza dei problemi reali dei cittadini e incentivarli a scelte più consapevoli.  La regressione non può certo essere attribuita esclusivamente a storiche criticità, come sostiene l’assessore Ferrari, ma rispecchia l’assenza di interventi concreti, che non sono divieti e limitazioni per chi in città si deve recare per lavoro e per usufruire dei servizi!”.

“La situazione del verde pubblico è desolante – continua il Consigliere – spazi trascurati, aree verdi abbandonate e un’inefficienza amministrativa che sta privando Verona di quella cura e pulizia che merita. Non possiamo non notare, inoltre, come all’interno della Giunta sia presente il partito Alleanza Verde e Sinistra, il quale dovrebbe occuparsi della tutela ambientale. Eppure, i risultati sul campo raccontano una storia ben diversa”, 

“Di recente, il sindaco Tommasi ha fatto un disperato appello d’aiuto ai Parlamenti e ai Consiglieri regionali, la quasi totalità di centrodestra e dalla grande esperienza amministrativa, a collaborare sui temi che, a suo dire, non riesce a risolvere autonomamente. La nostra disponibilità e la voglia di collaborare è concreta, ma appare evidente che, in ritardo di ben due anni, piuttosto che chiedere aiuto, potrebbe valutare l’opportunità di rassegnare le dimissioni. Aiutare un’amministrazione che non possiede una visione adeguata della città risulta arduo e infruttuoso”. 

“Quello che è emerso testimonia un degrado che mortifica Verona e i suoi cittadini. La città, un tempo fiorente, oggi si trova a fare i conti con una situazione ambientale critica, che richiede risposte e interventi all’altezza della sua dignità e del suo passato” conclude Casali.

“Dopo oltre due anni e mezzo al governo, l’attuale amministrazione non può più addossare le responsabilità a chi l’ha preceduta – aggiunge sulla questione una nota di Verona Domani -. È evidente che le scelte intraprese non hanno portato i risultati attesi, anzi, hanno creato nuovi problemi. La chiusura prolungata dei sottopassi, che ha bloccato la viabilità per quasi due anni, ha generato enormi disagi, ingorghi e un peggioramento della qualità dell’aria. Le “domeniche ecologiche” hanno portato alla chiusura di alcune strade senza una vera strategia, spostando semplicemente il traffico su altre vie e aumentando il caos nei quartieri limitrofi.

Città come Verona e Padova, amministrate dalla sinistra, hanno fatto dell’ambiente il loro cavallo di battaglia, per poi ottenere una clamorosa bocciatura: oggi si trovano, infatti, tra le peggiori città d’Italia, in fondo alla classifica. Un’amministrazione che punta a obiettivi concreti dovrebbe offrire soluzioni praticabili, non limitarsi a lanciare slogan ideologici che sembrano più di facciata che realmente orientati a un cambiamento positivo.

Questo approccio non è lungimirante. È un susseguirsi di spot elettorali, utili solo a dare un contentino a pochi sostenitori, senza però creare un impatto concreto e positivo sulla città. Decisioni come l’eliminazione del tradizionale falò del 6 gennaio sono state presentate come svolte “ambientali”, ma non offrono reali vantaggi. Per promuovere una mobilità sostenibile è necessario dare alternative praticabili e ben strutturate: limitarsi a bloccare le auto non basta e non è una soluzione.

La posizione di Verona nella classifica Ecosistema Urbano è la prova concreta di una gestione che vive di slogan, ma che manca di efficacia e di una reale capacità di intervento. Verona Domani ritiene urgente un cambio di rotta: servono scelte concrete, pensate per risolvere le problematiche ambientali e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Continuare su questa strada significa continuare a inseguire obiettivi effimeri, senza reale beneficio per Verona.

Verona merita un’amministrazione che agisca per il bene della comunità, non su scelte ideologiche senza fondamento”.