L’agricoltura veronese cerca lo sbocco alla crisi con nuove colture

 
 

In Provincia di Verona 17.000 ettari necessitano di una riconversione dopo che sono stati tagliati peschi, ciliegi e kiwi.

Cresceranno nocciole al posto delle pesche? I bambù sostituiranno i kiwi? La concorrenza dei Paesi europei ed extraeuropei, l’embargo russo e il crollo dei prezzi costringono le aziende agricole veronesi a cercare nuove strade per non chiudere i battenti. In provincia di Verona ci sono 170.000 ettaridi superficie agricola, ma un decimo dei terreni, pari a circa 17.000 ettari, ha bisogno urgente di una riconversione dopo che i prezzi di molti prodotti sono scesi a capofitto e gli alberi di pesche, ciliegie e kiwi sono stati tagliati in conseguenza del crollo della redditività. A soffrire in particolare è l’Alta pianura, dal territorio villafranchese e Pescantina, che hanno estirpato kiwi e pesche, a Zevio, Buttapietra e Belfiore, fino al Basso Veronese dove i dolori riguardano i seminativi.

Per questo gli agricoltori veronesi guardano con interesse alle nuove colture che stanno dando risultati incoraggianti come il bambù, la noce da frutto, il pioppo, l’allevamento di lumache, ma anche le bacche di goji, i semi di chia, il melograno, la canapa e la quinoa, che con le loro proprietà organolettiche e nutritive stanno suscitando molto interesse da parte dei consumatori.

“Per le nostre aziende agricole è sempre più difficile fare utile con le colture tradizionali della nostra provincia, se non proprio impossibile – spiega Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -. L’imprenditore ha tre scelte: mollare, fare meglio quello che ha sempre fatto, oppure cambiare strada, coltura o allevamento. Noi ci proponiamo di indagare quest’ultima opzione, che è la più rischiosa, la più difficile, ma a volte l’unica possibile. Lo facciamo indicando sei percorsi concreti e realistici, attraverso l’esperienza di chi li ha già percorsi con successo, delineando agli agricoltori alcune delle opportunità che potrebbero cogliere nei prossimi anni”.

 
 

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