“La verità infoibata”; l’associazione SUV porta all’Università le voci di una tragedia nazionale

 
 

Legge 30 marzo 2004, n. 92

Istituzione del «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 86 del 13 aprile 2004

Sì. Scritto in questo modo, centrato e centrale, soprattutto rispetto a certe residuali sacche di “resistenza” negazionista che, sebbene sempre più ai margini della società, rendono comunque la giornata odierna – e la sua radice legislativa – un fatto purtroppo ancora troppo legato all'”eccezione” e non piuttosto alla “regola” condivisa.

Ma qualcosa, all’Università di Verona, è successo…o meglio, succederà:

Gli studenti e le studentesse dell’associazione culturale SUV, assieme ai propri rappresentanti negli organi di governo dell’ateneo veronese, sono orgogliosi e fieri di essere riusciti a riportare – in totale autonomia e correttezza – la tragedia nazionale delle Foibe dentro le aule dell’Università degli Studi di Verona.

Quale miglior luogo, infatti, per raccontare, divulgare e far comprendere i terribili momenti vissuti dagli esuli di Istria, Fiume, Dalmazia, Trieste, attraverso la preziosissima testimonianza vivente nella voce di Anna Rismondo, esule istriana e membro dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia.
Accanto a lei, sarà fra i relatori dell’evento anche Gian Paolo Sardos Albertini, avvocato, delegato Lega Nazionale e figlio di italiani anch’essi esuli.

Raccogliamo, da comunicato stampa diffuso dall’associazione culturale, le dichiarazioni dei suoi esponenti:

Luca Capuzzo, Presidente SUV: “Come ogni anno la nostra associazione si fa carico di organizzare un momento di commemorazione delle vittime dell’esodo giuliano-dalmata. Lo facciamo all’interno dell’ateneo il cui chiostro è stato un primo rifugio per i profughi giunti a Verona. Lo facciamo da studenti, perché per troppi anni la faziosità politica della scuola italiana ha oscurato questa vicenda. Ciò non significa che ci sia da parte nostra un intento provocatorio e nemmeno didattico.
Esistono documentari e libri sull’argomento. Noi offriamo un’occasione per chi si sente toccato da quella vicenda per donare, con la propria presenza, un pensiero alle vittime. Sic et simpliciter“.

Sulla vicenda è intervento Leonardo Frigo, socio fondatore SUV, già membro del CdA dell’UNIVR e Senatore Accademico:”Anche quest’anno abbiamo assistito all’inutile vociare dei “soliti ignoti”; persone quasi tutti non studenti che attaccano l’istituzione universitaria e la nostra associazione cercando a tutti i costi la strumentalizzazione politica e lo scredito con attacchi falsi e faziosi che rappresentano una vergogna schifosa e inaccettabile. Rigettiamo inoltre le stupide accuse relative al nostro moderatore, rappresentante eletto dalla comunità studentesca e invitiamo al rispetto e alla moderazione dei toni.
La città di Verona – conclude Frigo – è perfettamente in linea con tantissime altre realtà del nostro Paese nella promozione culturale, a tutti i livelli della società, di convegni, documentari, mostre e seminari relativi al dramma delle Foibe. Il nostro evento si colloca esattamente in questo respiro“.

Non è un caso infatti che il nostro evento abbia incontrato il patrocinio del Consiglio degli Studenti e quello della Regione Veneto. Siamo abituati a lavorare nel segno della concretezza, nel rispetto delle regole e nell’esclusivo interesse degli studenti che abbiamo il piacere di poter rappresentare.
Queste le parole di Edoardo Graffigna, coordinatore SUV.
“Quella sulle Foibe è solo l’ultima di tante nostre iniziative rivolte al “superamento in avanti” dell’esperienza studentesca dentro l’Università. SUV si relaziona in primis con la persona, rifiutando l’idea che il percorso accademico si esaurisca nella figura dello studente “CFU dipendente“.

Lunedì 11 febbraio, ore 17.30, aula 2.5 – Polo Zanotto
Università degli Studi di Verona Vi aspettiamo!

 
 

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