La Terra a rischio per un pugno di gamberetti

©Gideon Mendel
 
 

Il titolo esagera? Meno di quanto si pensi, si capisce dopo aver visto la nuova mostra fotografica proposta dal Museo di Storia naturale di Verona, “Everyday Climate Change“, che apre i battenti al pubblico oggi, 6 ottobre 2018, fino al 13 gennaio 2019.

Nata dall’omonimo progetto mondiale del fotoreporter americano James Whitlow Delano – progetto che vive tuttora sulla piattaforma Instagram (#everyday) e si nutre dei contributi di fotografi noti ed ignoti, accomunati dalla coscienza che il tracollo dell’ambiente è realtà – presenta a Verona la più ampia selezione di immagini, 72, mai esposta in Italia ed un videodocumentario, il tutto frutto dell’opera di 27 fotografi professionisti di fama internazionale.

L’esposizione è stata inaugurata dagli assessori alla Cultura Francesca Briani e all’Ambiente Ilaria Segala, insieme alla direttrice del sistema museale integrato di Verona Francesca Rossi, le curatrici Livia Corbò e Marta Cannoni di Photo Op (in collaborazione con James Whitlow Delano e Matilde Gattoni, stampe Fujifilm) e Leonardo Latella, biologo evoluzionista del Museo di Storia Naturale, che ha dato il contributo scientifico con Giusi Pasqualini. Promozione del Comune di Verona – assessorato alla Cultura, Museo di Storia Naturale, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri (qui rappresentato da Gabriele Ren) in collaborazione con assessorato all’Ambiente.

Rossi ha sottolineato come questa sia la prima esposizione della nuova stagione del sistema museale veronese, “una mostra contemporanea su un tema contemporaneo, in collaborazione con l’agenzia Photo Op nel contesto di un progetto mondiale“.

Verona contemporanea: questa mostra – ha ripreso Briani si abbina cronologicamente all’imminente ArtVerona e ci sottopone visioni che ci spingono non solo a riflettere, ma anche ad agire, per portare avanti nella nostra quotidianità azioni concrete per il miglioramento ambientale”.

L’amministrazione comunale – ha precisato Segalaha recentemente intrapreso un percorso per affrontare in modo strutturale gli effetti dei cambiamenti climatici anche su scala locale. L’adesione a luglio di quest’anno al Patto dei sindaci per il clima e l’energia, conferma il nostro impegno alla riduzione dei gas a effetto serra e la volontà di perseguire politiche di risparmio energetico e di ricorso a fonti di energia pulita”.

In esposizione le immagini di Rodrigo Baleia, Nina Berman, Michael Robinson Chavez, Ashley Crowther, James Whitlow Delano, Bernardo Deniz, Sima Diab, Luc Forsyth, Sean Gallagher, Balazs Gardi, Matilde Gattoni, Georgina Goodwin, Katharina Hesse, Esther Horvath, Ed Kashi, Peter Mather, Gideon Mendel, Palani Mohan, John Novis, Matthieu Paley, Paolo Patrizi, J.B. Russell, Vlad Sokhin, Sara Terry, Jeremy Sutton-Hibbert, Franck Vogel, Elisabetta Zavoli.

Corbò ha evidenziato lo spunto di riflessione che le immagini offrono al visitatore: “pur essendo costantemente circondati da fotografie provenienti o scattate da cellulari e tablet, comunque queste ci fanno fermare e pensare“; Cannoni ha approfondito autori e luoghi, citando come esempio particolare l’immagine di una (apparentemente) semplice manciata di gamberetti: un antipastino sfizioso sulle nostre tavole, una catena di drammi ambientali nei siti d’allevamento orientali.

Storm front from one of three typhoons converging on the Tokyo megalopolis sends sheets of rain down on the city. Climate scientist say that rare, severe weather events will be more common in the age of global warming. Shinjuku, Tokyo, Japan. ┬®James Withlow Delano_WEB_32_Delano_Tokyo_Public_Private_005_(heavy)_II

Collegata alla mostra è anche la sezione che illustra gli studi compiuti dal Museo di Storia Naturale nell’ambito dei cambiamenti climatici e le iniziative messe in campo dall’assessorato all’Ambiente di Verona per perseguire politiche di risparmio energetico e di adattamento agli effetti del cambiamento climatico sul territorio e contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera: su tre pannelli, i progetti di mitigazione ambientale: ‘Impianto fotovoltaico integrato nella copertura dello stadio comunale’, ‘Intervento di forestazione nel parco dell’Adige Sud’, ‘Un impegno per il futuro: il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia – PAESC’.

Latella ha fatto il punto sul tema del cambiamento climatico, contestualizzato al locale: “Negli ultimi anni siamo infestati dalla zanzara tigre: perchè? E’ un effetto del surriscaldamento: ormai gli inverni sono tiepidi e permettono alle uova di schiudersi, cosa che le temperature rigide impedivano; in dieci anni le zanzare tigre sono arrivate fino al Trentino“.

Per tutta la durata della mostra saranno realizzate attività didattiche, conferenze di approfondimento sul tema e visite guidate;in particolare, in programma una serie di incontri che si terranno il venerdì, a partire dalle 18, nelle giornate del 12 ottobre, su “Il clima che cambia” di Luca Mercalli e “L’ultimo ghiacciaio e l’arrivo degli alieni a Verona” di Leonardo Latella; 9 novembre, “Ocean Rage. La furia dell’oceano. Il cambiamento climatico nell’Africa Occidentale” di Matteo Fagotto, Matilde Gattoni, Ocean Rage; 7 dicembre, “Quale destino per la vita sui ghiacciai alpini?” di Valeria Lencioni; 11 gennaio 2019, “Per una manciata di gamberetti: il clima nel piatto” di Elisabetta Zavoli.

Info – Da martedì a venerdì, dalle 9 alle 17, e il sabato, la domenica e i festivi, dalle 14 alle 18. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Chiuso tutti i lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Ogni domenica alle 16 visita guidata inclusa nel biglietto d’ingresso. Ogni prima domenica del mese biglietto d’ingresso speciale ad 1 euro.

La foto principale, di ©Gideon Mendel, immortala Laércio Franco da Cruz nel Taquari District di Rio Branco, in Brasile, merzo 2015: quando si dice che un’immagine vale più di mille parole.

 

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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