La ‘TARI’ più bassa d’Italia è (ancora) gialloblù. AMIA: “Siamo competitivi e d’esempio”

 
 

Per l’ennesimo anno consecutivo la nostra città si conferma tra le realtà con la tariffa Tari più bassa d’Italia.

Non solo, novità di quest’anno, entriamo anche nella ‘top ten’ dei capoluoghi italiani dove la spesa annuale delle famiglie per la tassa sui rifiuti è in assoluto la più economica.
E questo, nonostante si registrino a livello nazionale rincari su tutti i fronti e la stessa Tari è aumentata ovunque, con picchi vertiginosi in alcune zone d’Italia.

Verona va quindi in controtendenza, non facendo registrare per l’anno 2021 nessun rincaro.
Ad attestarlo l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanza Attiva, che certifica come la spesa media per le famiglie italiane per il 2021 si attesti a 312€, ovvero +1,5% rispetto al 2020.
Nel capoluogo scaligero la Tari si ferma invece a 204€, risultando insieme a Belluno, la città più economica del Veneto e, come detto, tra le 10 più sostenibili sull’intero territorio nazionale.

Il report annuale di Cittadinanza Attiva mostra una situazione variegata e difforme su scala nazionale, analizzando realtà dove la tariffa supera o sfiorano le 500€ annue, soprattutto in zone del centrosud (Catania, Reggio Calabria, Napoli), ma anche al nord (Genova e Pisa con circa 450 euro).

“Verona continua a essere un Comune assolutamente virtuoso in relazione alla Tariffa sui rifiuti, sia in ambito regionale, che nazionale, rimanendo ampiamente al di sotto della media italiana e andando così in controtendenza in un periodo caratterizzato da forti aumenti per le utenze in tutti i settori ambientali ed energetici – ha commentato il presidente di Amia Bruno TacchellaLa classifica dimostra l’assoluta competitività della società, in termini di costi e di rapporto qualità-prezzo, facendone un modello virtuoso sull’intero territorio nazionale. Numeri che testimoniano il buon lavoro svolto dall’amministrazione e da AMIA, un’attenta ed oculata gestione, l’oculatezza degli investimenti (oltre 6 milioni di euro per il solo 2021) e che indicano che la strada è quella giusta, senza dimenticare che c’è ancora qualche criticità e tanto da fare, incrementando gli sforzi per far crescere ancora la percentuale di raccolta differenziata.

 
 

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