LETTERE ALLA REDAZIONE
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo è la strada verso la fine dello stato di diritto.
Attualmente il bilanciamento dei poteri è assente e lo squilibrio tra ipertrofia amministrativa e diritti dei cittadini è evidente.
Ogni burocrate ha colto l’occasione per tirare fuori dal cassetto i suoi sogni di regolamentazione della vita di tutti; il guaio è che i suoi sogni si stanno traducendo negli incubi di noi cittadini.
L’iper-regolamentazione dei momenti più personali della vita quotidiana sta avvenendo passo dopo passo.
Tutte le decisioni sono adottate – sotto il “cappello” del Consiglio dei Ministri – con decreti del Presidente del consiglio, la cui vaghezza si presta a confusioni interpretative e a cui si risponde l’interpretazione delle Istituzioni regionali e comunali
L’art.32 della costituzione parla di salute e dichiara che la legge non può essere imposta senza l’iter legislativo, che il decreto del presidente del consiglio non garantisce. Il Parlamento è stato esautorato per ragioni di “urgenza”.
Lo Stato di diritto sta scomparendo ed il potere è in mano di fatto alle regioni e ai sindaci dei comuni.
Chi esercita il ruolo di salvaguardia della legalità e delle libertà di tutti?
Al momento nessuno.
Ci danno protocolli esecutivi sempre più stringenti, che attualmente danno risultati scadenti e viste le previsioni, ci terranno in casa fino ad Ottobre.
Le date 25 marzo e 3 aprile saranno ulteriormente prorogate.
Il risultato sarà l’annientamento dell’economia e dei diritti individuali.
La soluzione al problema coronavirus esiste e si può fare.
L’unica strada è quella di fare il tampone a tutti. Chi ha il tampone negativo esce e va a lavorare, chi ha il tampone positivo senza sintomi resta a casa, chi è positivo e malato va in ospedale.
Dr. Giorgio Pasetto
Presidente Area Liberal
Coordinatore +Europa Verona