La Paglia si ribella al suo partito (PD): “mio gesto forte e gratuito per aprire una breccia”

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Elisa La Paglia in riferimento alla sua presa di posizione di volersi liberamente candidare a ricoprire il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Comunale per le minoranze

“Ragazze ora siamo nei consigli comunali, lo dobbiamo alle donne che si sono messe in gioco, lo dobbiamo a coloro che quelle donne le hanno sostenute ed elette, lo dobbiamo a quei partiti e liste che considerano l’equa rappresentanza un valore aggiunto.

Per i più recidivi sono intervenute le norme: c’è l’obbligo di avere entrambi i generi nelle liste, almeno 1/3 nei comuni con più di 5.000 abitanti; c’è la doppia preferenza di genere al momento del voto; le Giunte comunali devono avere almeno il 40% di donne (o uomini) per i comuni sopra ai 3.000 abitanti.

La situazione delle donne nel Comune di Verona è che siamo  il 27% del consiglio comunale e il 40% della Giunta, lo 0% della terna della presidenza, perchè non c’è una legge o una norma del regolamento che lo impone.

Ora tutti i gruppi consiliari che hanno un esponente nella terna della presidenza posso correggere la situazione perchè hanno tutti una donna nei loro gruppo di appartenenza (Fratelli D’Italia, Verona Domani e Minoranze), quindi tutti loro sono ugualmente responsabili.

Aprire una breccia su questo tema era il mio intento, sapevo di non avere i voti in aula per vincere, questo ha reso forte e gratuito il mio gesto e il voto di chi lo ha sostenuto. Mi è costato emotivamente ma è un importante e dovuto investimento sul cambiamento.

Nonostante questo gli attacchi nel mio partito stanno proseguendo in queste ore, sarebbe stata la quarta votazione di un vicepresidente senza rispetto della parità, sempre su accordo Tosi-Pd, lo ricorderei a quei segretari che pensano oggi all’unità del Pd e non al rispetto dei suoi principi fondativi, parità e pluralità in primis.

L’esperienza in politica mi ha insegnato che ogni carica elettiva non diretta è frutto di accordi. Questi accordi si basano su regole solo falsamente indipendenti dai nomi che ne seguiranno, possono contare i voti presi, l’influire sulla concorrenza, i numeri relativi o i numeri assoluti. L’unica costante è che saranno adattate di volta in volta.

Care ragazze, se posso passarvi un testimone, per quando in consiglio ci sarete voi: pretendete di essere al tavolo dove si stabiliscono quelle regole, e che quel tavolo sia collettivo dei decisori in campo.

Se vi escludono da quel tavolo, SIATE RIBELLI!

Senza trasparenza e senza la vostra presenza potrete solo giocare una partita di cui si sa già il risultato finale”.

Elisa La Paglia

 
 

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