La Paglia e Trevisi: “Governo e Regione guardano all’ambiente dallo specchietto retrovisore”

 
 

“Un governo e una Regione che guardano all’ambiente dallo specchietto retrovisore” con queste parole l’on. Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera, ha sintetizzato l’incontro tenuto ieri a Verona insieme ai candidati PD alle elezioni regionali Elisa La Paglia e Gianpaolo Trevisi, e al responsabile ambiente del PD Veneto Matteo Favero. Durante l’incontro è stato tracciato un quadro critico delle politiche ambientali di Regione e Governo: consumo sconsiderato di suolo, scarsa cura dei corpi idrici, delle aree agricole e boschive, e una gestione emergenziale del settore agricolo che oggi paga gli effetti della crisi climatica con premi assicurativi in aumento incontrollato.

“Dobbiamo investire nella transizione ecologica — ha dichiarato La Paglia — non solo per il futuro del pianeta, ma anche per creare lavoro di qualità legato al territorio, un’economia che non può essere delocalizzata e che in Veneto sta già crescendo, ma ha bisogno di essere sostenuta dal governo regionale. Servono investimenti su efficienza energetica e governo delle energie rinnovabili: sì agli incentivi per i pannelli sui capannoni, no all’agrivoltaico che consuma suolo agricolo. Le Regioni devono essere di pungolo al Governo, per fissare limiti più severi alle concentrazioni di inquinanti nelle acque e irreggimentare a livello nazionale il consumo di suolo.”

Trevisi ha ricordato invece la dimensione politica e generazionale della sfida: “Riportare le persone, soprattutto i giovani, a votare significa anche dare risposte concrete su clima e ambiente. Sapere che il PD si sta impegnando seriamente su questi temi mi rende orgoglioso di far parte di questa comunità: è la risposta alle richieste dei nostri giovani, che in questi anni hanno manifestato per il loro futuro ambientale.”

Durante l’incontro è stata richiamata anche la situazione nel Veronese, dove la Giunta regionale nel 2022 ha introdotto una deroga che permette di autorizzare discariche di amianto in aree a rischio: “In appena 15 chilometri quadrati si concentrano tre progetti di discariche di amianto nell’area di ricarica degli acquiferi di Valeggio e Villafranca, mentre abbiamo le tariffe di escavazione più basse d’Europa” è stato ricordato dai Comitatipresenti.“Serve un cambio di rotta: rigenerare le cave dismesse, progettare città spugna, bacini di laminazione, e strumenti di pianificazione territoriale che tengano conto dell’indice di pressione ambientale. Dobbiamo rafforzare i contratti di fiume e promuovere una gestione partecipata delle risorse idriche, legata a veri progetti di sviluppo locale”.