La offende, la umilia e la minaccia di morte. In carcere il marito

 
 

Nel pomeriggio di ieri la sezione che si occupa dei reati contro la persona ed in danno di minori della Squadra Mobile di Verona ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, in sostituzione di quella dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento emessa dal GIP presso il Tribunale di Verona, Dr.ssa Carola Musio, a carico di H. J., cittadino marocchino dell’85 residente a Verona, già ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata nei confronti della moglie e per i quali, il Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, Dr.ssa Silvia Facciotti aveva richiesto ed ottenuto dal GIP il 20 luglio scorso la citata misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei suoi confronti.

Dall’attività d’indagine era emerso che il predetto maltrattava costantemente la moglie, sottoponendola a continue vessazioni e ad un insostenibile regime di vita familiare così da provocarle uno stato di sofferenza fisica e morale tale da spingerla a fuggire con i figli dalla propria abitazione; in particolare, l’uomo, quasi sempre sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, ossessionato da un’ingiustificata gelosia, la offendeva, la umiliava, le mostrava video pornografici accusandola di esserne la protagonista e li inviava ai suoi parenti ribadendo che si trattava di lei, la minacciava di morte; la costringeva ad assecondare incessanti pretese sessuali, l’aggrediva fisicamente minacciandola con un coltello, alla presenza dei figli minori di anni 3 e di anni 1. Inoltre, stringendo le mani al collo della moglie, nel tentativo si strozzarla, le cagionava una tumefazione ed alcuni graffi sul collo. Infine, nel corso di una violenta lite con la donna, ha minacciato di morte suo nipote, intervenuto per difenderla, puntandogli contro un coltello e così costringendolo ad andarsene.


Tuttavia, nonostante l’uomo sia stato da pochi giorni allontanato da casa con l’assoluto divieto di farvi rientro e di avvicinarsi alla moglie ed ai figli, il 21 luglio prima le inviava diversi messaggi dal tono minaccioso e, successivamente, si recava presso l’abitazione, distruggendo in uno stato d’ira i mobili e le suppellettili.

L’uomo, pertanto, è stato arrestato e portato in carcere a Montorio.

 
 

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