La Dad nei giovani crea isolamento e sviluppa gravi rischi per la crescita

 
 

Che la DAD avesse causato danni e non solo all’apprendimento ma al vivere dei nostri studenti, ormai appare chiarissimo. Mi riferisco in particolare agli adolescenti come mi confermano i tantissimi incontri quotidiani con il mondo della scuola, con i presidenti dei consigli di istituto, con l’Ordine degli Psicologi e con i comitati dei genitori”.

Con queste parole, l’assessore veneto all’Istruzione, Elena Donazzan, interviene in seguito ai dati nazionali dei test Invalsi pubblicati oggi dal Corriere della Sera dai quali emergono preoccupazioni riguardanti la preparazione degli studenti nel periodo di pandemia.

“Grazie ai numerosi incontri con tutte le realtà che ruotano intorno alla scuola e agli studenti – prosegue l’assessore Donazzan – ho avuto da subito la dimensione dei danni collaterali procurati dal Covid. Basterebbe il dato che ci troviamo di fronte ad un aumento dei disturbi dell’alimentazione anche nei maschi, cosa che fino a prima del 2020 era molto contenuta. Ma, inoltre, si registrano alcuni fenomeni vistosi di autolesionismo, cosa che ritengo particolarmente preoccupante, e di isolamento individuale fino all’abbandono della scuola e delle dinamiche sociali; questo anche in casi di ragazzi che prima della pandemia erano molto attivi”.

“A questo quadro, ora si aggiunge la conferma di carenze non banali nella preparazione – conclude Donazzan -. Non possiamo più permettere che questo accada. Lo sforzo che ci deve impegnare è quello di un’attenta convivenza col virus. L’isolamento sociale, in particolare per i giovani che dovrebbero frequentare le scuole, è un rischio di conseguenze troppo gravi per essere affrontato senza soluzioni alternative. La DAD si conferma una non soluzione ma soltanto una limitazione dei danni del contagio che non tiene conto delle esigenze dell’istruzione e della crescita”.

 
 

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