ISPRA: Rapporto annuale rifiuti, il 43% proviene dal settore costruzioni e demolizioni

 
 

Il 26 maggio è stata presentata l’edizione 2020 del Rapporto Rifiuti Speciali dell’ISPRA edizione relativa all’anno 2018, (qui versione sintetica) che ogni anno fornisce un quadro di informazioni sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. Dal lavoro, realizzato in collaborazione con SNPA, che esamina oltre 60 indicatori proposti a livello nazionale, di macroarea geografica e regionale, emerge la crescita della produzione dei rifiuti speciali in Italia: gli ultimi dati disponibili indicano che la produzione aumenta del 3,3% (circa 4,6 milioni di tonnellate) arrivando a superare 143 milioni di tonnellate.

I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93% del totale di quelli prodotti, crescono di oltre 4 milioni di tonnellate (+3,3%), mentre quelli pericolosi di 376 mila tonnellate (+3,9%).

Confermata l’incidenza del settore costruzioni e demolizioni sulla produzione complessiva: con oltre 60 milioni di tonnellate è quello che concorre maggiornamente (42,5% del totale prodotto), seguito dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento – ad esempio, le bonifiche – (oltre 38 milioni di tonnellate prodotte che contribuiscono al 26,5% del totale) e dall’insieme delle attività manifatturiere la cui produzione, 28,6 milioni di tonnellate, sfiora il 20%.

   Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell’11% (15,8 milioni di tonnellate). Il settore manifatturiero produce il 37,1% del totale dei rifiuti speciali pericolosi, corrispondente a oltre 3,7 milioni di tonnellate. Il 33,7% è attribuibile alle attività di trattamento rifiuti e di risanamento, pari a quasi 3,4 milioni di tonnellate; segue il settore dei servizi, del commercio e dei trasporti (19,8%) con quasi 2 milioni di tonnellate, di cui 1,4 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso.

La maggior parte dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore manifatturiero deriva dal comparto metallurgico, da quello della fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici, della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e della fabbricazione di prodotti in metalli.

Al nord Italia si producono quasi 84,9 milioni di tonnellate (59,2% del dato complessivo nazionale). La produzione del Centro si attesta a 25,1 milioni di tonnellate (17,5% del totale), mentre quella del Sud a 33,4 milioni di tonnellate (23,3%). La Lombardia produce 32,3 milioni di tonnellate (38% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia), il Veneto 15,9 milioni di tonnellate (18,7% della produzione totale delle regioni settentrionali), l’Emilia-Romagna 14,5 milioni di tonnellate (17,1%) e il Piemonte 11,1 milioni di tonnellate (13,1%). Tra le regioni del Centro, i maggiori valori di produzione si riscontrano per la Toscana con 9,8 milioni di tonnellate (38,9% della produzione dell’intera macroarea) e per il Lazio (9 milioni di tonnellate, 35,8%). Al Sud, la Puglia con una produzione complessiva di rifiuti speciali pari a 8,9 milioni di tonnellate, copre il 26,5% del totale della macroarea geografica, seguita dalla Campania con 7,3 milioni di tonnellate (21,7%) e dalla Sicilia con 7,2 milioni di tonnellate (21,6%).

  Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi nel 2018 sono 10.813 di cui 6.232 situati al Nord, 1.880 al Centro e 2.701 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.138 infrastrutture, il 19,8% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.425 (41% del totale). I rifiuti speciali gestiti in Italia nell’anno di riferimento, superano 152 milioni di tonnellate, di cui 143 (93,7% del totale gestito) non pericolosi e i restanti 9,6 milioni di tonnellate (6,3% del totale gestito) pericolosi. Rispetto all’anno precendete si rileva un incremento del 3,7% dei rifiuti complessivamente gestiti; in particolare, le quantità avviate a operazioni di recupero aumentano di poco più del 4 %, e quelle avviate allo smaltimento del 4,5%.

Il recupero di materia è predominante con il 67,7% (103,3 milioni di tonnellate). Le operazioni di smaltimento rappresentano circa il 19,3% (30,7 milioni di tonnellate). Le altre forme di gestione includono il coincenerimento (1,3%), l’incenerimento (0,8%) e gli stoccaggi (10,9%). Il Nord recupera più della metà del totale dei rifiuti complessivamente gestiti a livello nazionale (53%).

Il recupero di sostanze inorganiche è l’operazione più utilizzata, con oltre 58,6 milioni di tonnellate (38,4% del totale gestito). Tali rifiuti sono costituiti, perlopiù, da rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione (49,1 milioni di tonnellate) e sono generalmente recuperati in rilevati e sottofondi stradali. Le operazioni di recupero dei metalli e dei composti metallici e di recupero di sostanze organiche rappresentano, rispettivamente, il 13,8% e il 7,4% del totale gestito. Il recupero di materia è effettuato soprattutto in alcune regioni quali: Friuli Venezia Giulia dove si recupera il 78,5%, Trentino Alto Adige ( 77,8%), Campania ( 75,8%) e Lombardia nella quale si recupera il 74,5% del totale dei rifiuti gestiti nelle singole regioni.

Circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono stati coinceneriti in impianti industriali in sostituzione dei combustibili convenzionali, con un lieve incremento pari a 29 mila tonnellate rispetto al 2017 (+1,4%). I settori produttivi che utilizzano le maggiori quantità di rifiuti in sostituzione di combustibili convenzionali sono il settore della produzione di energia elettrica, della fabbricazione di prodotti in legno, quello della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e il settore della produzione di cemento.

L’incenerimento dei rifiuti speciali con circa 1,2 milioni di tonnellate fa registrare una flessione di quasi 64 mila tonnellate (-5%). I rifiuti non pericolosi inceneriti sono quasi 772 mila tonnellate (64,5% del totale); la restante parte, pari a oltre 424 mila tonnellate (35,5% del totale), è costituita da rifiuti pericolosi.

Lo smaltimento in discarica interessa circa 11,9 milioni di tonnellate di rifiuti (il 7,8% del totale gestito), di cui circa 10,6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi. Rispetto al 2017, si registra una leggera flessione, pari a 149 mila tonnellate (-1,2%). Al Nord si smaltisce il 55,8% del totale dei rifiuti avviati in discarica, al Centro il 19,1% e al Sud il 25,1%. Circa 4,2 milioni di tonnellate sono allocate nelle discariche per rifiuti inerti (35% del totale smaltito), 6,6 milioni di tonnellate in quelle per rifiuti non pericolosi (55,9%), e circa 1,1 milioni di tonnellate nelle discariche per rifiuti pericolosi (9,1%).

La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2018 è pari a circa 3,5 milioni di tonnellate (2,4% della produzione totale). I maggiori quantitativi sono destinati alla Germania (957 mila tonnellate) e sono prevalentemente rifiuti pericolosi (658 mila tonnellate) prodotti dalle attività di costruzione e demolizione (oltre 324 mila tonnellate) e da impianti di trattamento dei rifiuti (285 mila tonnellate). I rifiuti importati sono pari a 7,3 milioni di tonnellate (5% dei rifiuti prodotti). L’88,4% (circa 7,2 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 1,6% (114 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. I quantitativi più rilevanti, pari a 2,1 milioni di tonnellate, provengono dalla Germania. Significative sono anche le quantità importate dalla Svizzera, oltre 1 milione di tonnellate, dalla Francia, 1 milione di tonnellate e dall’Austria, circa 828 mila tonnellate. La maggior parte dei rifiuti importati è costituita da rifiuti metallici destinati al recupero, principalmente in impianti produttivi localizzati in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia.

Per quanto riguarda la Regione Veneto il Rapporto fotografa i seguenti dati. Nel 2018 la Produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a quasi 15,9 milioni di tonnellate, l’11,1% del totale nazionale.
Il 92,7% (14,7 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 7,3% (quasi 1,2 milioni di tonnellate) da rifiuti pericolosi (Tabella 2.5.1).
Anche in Veneto, come la media nazionale, le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (37,5% della produzione regionale totale) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (27%), rispettivamente appartenenti al capitolo 17 e 19 dell’elenco europeo dei rifiuti di cui alla decisione 2000/532/CE (Tabella 3.5.2).

Relativamente invece alla Gestione dei rifiuti speciali nella Regione Veneto quest’ultima interessa circa 16,4 milioni di tonnellate, di cui 15,4 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e circa 979 mila tonnellate di rifiuti pericolosi (Tabella 2.5.3).
Il recupero di materia (da R2 a R12) è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposte circa 11,8 milioni di tonnellate e rappresenta il 71,8% del totale gestito.
In tale ambito, il recupero di sostanze inorganiche (R5), il cui quantitativo è pari a circa 6,5 milioni di tonnellate, concorre per il 54,9% al recupero di materia complessivo.
Residuale è l’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia (R1), pari a 165 mila tonnellate (1% del totale gestito).
Complessivamente, sono avviate ad operazioni di smaltimento 3,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (19% del totale gestito): circa 1,5 milioni di tonnellate (9% del totale gestito) sono smaltite in discarica (D1), circa 1,6 milioni di tonnellate (9,7% del totale gestito) sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ricondizionamento preliminare (D8, D9, D13, D14), 58 mila tonnellate (0,4% del totale gestito) sono avviate a incenerimento (D10).
La messa in riserva a fine anno (R13) prima dell’avvio alle operazioni di recupero, ammonta a 1,2 milioni di tonnellate (7,6% del totale gestito); il deposito preliminare a fine anno (D15) prima dello smaltimento interessa circa 76 mila tonnellate (0,5%).
Infine, va rilevato che i rifiuti speciali importati ammontano a 419.422 tonnellate, di cui 419.406 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 16 tonnellate di rifiuti pericolosi, mentre i rifiuti esportati sono 461.401 tonnellate, di cui 314.726 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 146.675 tonnellate di pericolosi.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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