Intoccabili: un romanzo-testimonianza racconta la lotta contro Ebola

 
 

“Intoccabili” è il romanzo-testimonianza di Valerio La Martire, a narrare le vicende di un operatore umanitario di Medici Senza Frontiere (MSF) che, insieme ad altri colleghi, ha deciso di mettersi tra il virus Ebola e le sue vittime: una storia vera, tra orrori incancellabili ed esperienze toccanti, che l’autore presenta il 16 novembre alle ore 17.45 in Società Letteraria (sala Montanari – Piazzetta Scalette Rubiani, 1 – Verona), insieme a Maria Cristina Manca, antropologa e parimenti operatrice umanitaria, Paolo Mozzo, giornalista de L’Arena e moderatore dell’evento, e la prof.ssa Sandra Ceriani, che leggerà alcune pagine tratte dal libro.

Il 26 dicembre 2013 un bambino di due anni si ammala a Meliandou, un remoto villaggio della Guinea; inizia così la più grave epidemia di Ebola mai affrontata dall’umanità. Roberto, un medico italiano di origine veronese, decide di partire per una missione umanitaria che lo metterà di fronte a situazioni che mai avrebbe immaginato, a scelte di cui porterà il peso per tutta la vita. Insieme a lui, un’infettivologa, un’infermiera, un antropologo, un logista, colleghi e amici le cui storie si intrecciano alla sua, sul fronte comune contro il virus.

“L’idea del libro è nata dopo l’ultima missione di Roberto, il ‘dottor Robi’, come lo chiamavano i suoi pazienti a Monrovia. Il suo racconto, così sincero e personale, andava oltre le cronache sull’Ebola cui ero abituato. Toccava il fondo di un inferno da cui nessuno è uscito indenne, neanche quelli che ce l’hanno fatta” ha spiegato La Martire, che devolverà a MSF i ricavati dalle vendite del libro.

Durante l’epidemia di Ebola in Africa Occidentale sono state contagiate 28.646 persone; circa un terzo di tutti i pazienti è stato accolto in un centro sanitario di MSF, dove 2.478 persone sono state salvate. Oggi, a quasi un anno dalla fine ufficiale dell’epidemia, il mondo è ancora impreparato a far fronte a emergenze sanitarie di tale portata; rimane, dunque, fondamentale sviluppare un efficace e immediato sistema di risposta.

MSF – la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo, nata nel 1971, opera in circa 70 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie e nel 1999 è stata insignita del premio Nobel per la pace – è stata in prima linea fin dai primi giorni dell’epidemia. Nel picco della diffusione ha impiegato fino a 4.000 operatori nazionali e 325 internazionali, di cui oltre 70 italiani; in seguito, ha avviato progetti dedicati ai sopravvissuti e oggi continua a fornire servizi per supportare i sistemi sanitari devastati. A Monrovia ha aperto un ospedale pediatrico; in Guinea assiste pazienti affetti da HIV; in Sierra Leone fornisce assistenza alla maternità. MSF ha anche predisposto campagne di vaccinazione e forniture d’emergenza, per far fronte a future minacce epidemiche nella regione.

 

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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