[Intervista esclusiva] Aeroporto Catullo (e dintorni) – Il deserto ai tempi degli “NC(s)C”

 
 

Ché l’aeroporto di Villafranca sia un elemento d’importanza strategica e vitale per il nostro tessuto economico è talmente ovvio che, soprattutto a vantaggio dei nostri più fedeli lettori, cercheremo d’ora in poi di ometterlo il più possibile; la speranza non prosegue nella direzione di un “mettiamocela via“, ma vogliamo iniziare a pretendere che sia soltanto SAVE a non essersene ancora reso conto.

Il contributo odierno arriva in una forma “giocosa”, già criptica per via della sigla ormai ben riconosciuta da tutti: NCC – Noleggio con Conducente – ché nel nostro caso diventa “NCsC”: Non ci sono clienti.

Come sempre non ci stiamo inventando nulla, anzi; l’immaginazione ci ha portati ad interpellare un professionista del settore con 15 anni di esperienza lavorativa e operativa alle spalle: ecco dunque le nostre domande sullo stato dell’arte del servizio.
A voi, Giorgio Sommacampagna:

1) La Presidenza dell’Aeroporto dichiara ripetutamente che il traffico è aumentato, si presume, quindi che anche il lavoro dei Vostri associati sia aumentato. Ci può confermare la circostanza?
G.: Falso. Il lavoro è invece diminuito.

2) Il servizio NCC è in concorrenza con il servizio TAXI presente in Aeroporto, o la convivenza è serena?
G.: Non si può dire che vi sia davvero concorrenza, perché stiamo parlando di servizi sostanzialmente diversi; basta andare a prendere in esame la Legge n.21/92 e successive modifiche per capirne di più. La convivenza, insomma, è serena perché ognuno svolge il proprio lavoro in maniera corretta.

3) I vostri Colleghi dei TAXI sono entusiasti dei risultati di traffico e passaggio in Aeroporto?
G.: Credo che anche i colleghi taxisti non siano affatto entusiasti del traffico passeggeri in aeroporto, basta chiedere direttamente a loro. Io mi confronto spesso e ci troviamo entrambi d’accordo.

4) Che opinione si è fatto sulla partecipazione in questi 4 anni del partner industriale SAVE rispetto alla politica di sviluppo dell’Aerostazione?
G.: Se sono davvero 4 anni che SAVE è a Verona, credo che se ne siano accorti in pochi!

5) Ritiene che la guida dell’Aerostazione debba essere “passata di mano” e che sia necessaria una svolta per lo sviluppo?
G.: Io credo, riguardo a questa domanda ,che se i risultati non vengono di solito si cambia allenatore.
Mi permetto di far notare inoltre che a Verona, dal mio punto di vista, manca un vero e proprio traffico business, quello che abbonda invece in altre realtà quali Venezia, Bologna, Milano solo per fare alcuni esempi.
Si potrebbe fare molto di più; la mia professione mi vede come “Noleggio con conducente” e come me ce ne sono tanti altri; assieme ci accorgiamo che raggiungere livelli con volumi di lavoro e dinamicità è possibile. Basterebbe semplicemente non voltarsi dall’altra parte…

Voglio chiudere denunciando anche la mancanza totale di controlli in Aeroporto, contro l’abusivismo che, seppur in piccolissima parte, è presente e si fa sentire.

Non male come inizio” si suole dire; allo stesso modo si suole dire che non v’è davvero peggior sordo di chi non vuol sentire. Noi siamo qui, a disposizione di chiunque volesse darci il proprio contributo in termini di esperienza, aneddoti, consigli, suggerimenti.

Puntata 1 di…[TO BE CONTINUED]

 
 

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