Inscenano una protesta contro i controlli Covid, segnalate due sorelle

 
 

Sono state segnalate all’Autorità giudiziaria, le due sorelle veronesi di 60 e 63 anni che, ieri pomeriggio, in via Nizza, hanno inscenato una plateale protesta contro i controlli sul rispetto delle norme antiCovid. E, quindi, l’applicazione dei decreti governativi per il contenimento del virus, rifiutandosi perfino di indossare la mascherina. Sul posto, oltre a due equipaggi della Polizia locale, sono intervenuti anche i Carabinieri, visto il clima ostile creato da alcuni presenti che difendevano le due donne, inveendo contro gli agenti. Persone immediatamente identificate e i cui nominativi saranno inviati in Procura per le valutazioni di competenza.

Tra i possibili reati contestabili la resistenza e l’oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di fornire le proprie generalità, le grida sediziose e gli atti contrari alla pubblica decenza.

Numerosi gli illeciti anche al Codice della Strada. Ad una delle due donne protagoniste della ‘protesta’, alla guida del mezzo con cui si sono poi allontanate, verranno contestate varie violazioni tra cui il divieto di fermata, il blocco stradale, la guida pericolosa, l’intralcio alla circolazione.

Alle due sorelle, una delle quali aveva già creato turbativa all’ordine pubblico dieci giorni fa in via Cappello sempre per non voler indossare la mascherina, è stata già contestata la violazione di 400 euro per non aver ottemperato alle disposizioni del DPCM del 2 marzo 2021. L’intero intervento è stato registrato dalle telecamere di sicurezza della Centrale Operativa della Polizia locale, immagini che saranno inviate alla Procura della Repubblica.

“Le regole sono uguali per tutti e, in questo momento delicato, vista la fase vaccinale e le prossime riaperture, serve rispetto e senso civico – afferma l’assessore alla Sicurezza Marco Padovani -. Tutti vogliamo uscirne quanto prima ma queste persone invece di dare una mano rischiano di essere quelle che compromettono il lavoro e i tanti sacrifici fatti fino ad ora. Comportamenti di questo tipo sono inaccettabili e non possono essere tollerati, anche perché mettono a repentaglio la salute dei più anziani e delle persone fragili”.

 
 

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