Inquinamento aria: avviata procedura Ue contro l’Italia per inquinamento da PM 2,5. “Misure di contenimento inadeguate”

 
 

La Commissione Ue ha inviato una lettera di costituzione in mora al nostro Paese sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento.


L’Italia è finita di nuovo nel mirino della Commissione europea per la cattiva qualità dell’aria dopo le procedure già avviate contro il nostro Paese per il PM 10 e gli ossidi di azoto.

Bruxelles infatti, spiega una nota dell’esecutivo comunitario, ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, con riferimento alle emissioni di particolato PM 2,5, (e anche alla Croazia per lo stesso motivo).

I dati disponibili per l’Italia, evidenzia la nota, dimostrano che fin dal 2015 il valore limite per il PM 2,5 non è stato rispettato in diverse città della valle del Po, tra cui Venezia, Padova e alcune zone nei pressi di Milano. Inoltre, le misure di contenimento previste dall’Italia non sono adeguate per contrastare il fenomeno nel breve periodo e a mantenere il periodo di superamento il più breve possibile. I particolati (PM 10 e PM 2,5), aggiunge poi la Commissione, sono particolarmente pericolosi per la salute umana.

L’esposizione al materiale particolato può influire sulla funzione polmonare e causare o aggravare malattie cardiovascolari e respiratorie, infarti cardiaci e aritmie, pregiudicare il sistema nervoso centrale, il sistema riproduttivo e provocare il cancro. Ogni anno nell’Unione europea quasi 350.000 decessi prematuri sono attribuiti al PM 2,5.

La notizia è stata così commenta da Eleonora Evi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle e titolare nella Commissione ambiente al Parlamento europeo: “Si tratta di una situazione intollerabile per i cittadini della Pianura Padana, la cui salute è messa in grave pericolo dalle scelte di comodo di una Lega che – e quanto avvenuto negli ultimi mesi ne è la prova inconfutabile – si è rivelata totalmente incapace di gestire l’aspetto sanitario di una delle aree più inquinate d’Europa. Traffico urbano, comparto residenziale ed allevamenti intensivi (in Lombardia ben 168 comuni hanno superato il limite legale annuo di azoto per ettaro) contribuiscono in maniera determinante all’aumento dei valori di particolato, ma questo ad una Lega sempre più interessata al mantenimento del potere, invece che a garantire il benessere dei cittadini, sembra non interessare” .

L’Italia ha ora due mesi di tempo per fornire una risposta adeguata alla lettera di messa in mora della Commissione, altrimenti, in caso di risposta insoddisfacente, si aprirà una procedura d’infrazione a suo carico, con possibile deferimento alla Corte di giustizia ed eventuale pagamento di una salata sanzione.

Alberto Speciale

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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